Nel giorno del derby, alla Gazzetta dello Sport, Hernan Crespo parla di Paolo Maldini e Javier Zanetti, due capitani storici di Milan e Inter che l'argentino ha avuto.

Che capitano è stato Maldini?
"Al Milan ci sono stato solo una stagione, ma lui è stato il primo a darmi una mano per ambientarmi. Venivo da un periodo non semplice, qualche infortunio di troppo: ricordo le sue parole d’incoraggiamento".

Javier Zanetti, invece, lo conosceva da tempo.
"Siamo cresciuti insieme in Argentina, anche se non nella stessa squadra. Però le nazionali giovanili le abbiamo condivise. È stato un simbolo. Non è semplice, da straniero, diventare il capitano di una squadra italiana. Lui ci è riuscito grazie all’impegno e allo stile che ha sempre saputo trasmettere alla società e ai tifosi".

Episodi particolari da raccontare?
"Non uno solo, ma tanti. La cosa buffa è che quando si era nello spogliatoio e ci si arrabbiava, perché capita anche di arrabbiarsi, non lo facevamo in spagnolo, ma in italiano: avevamo cambiato pure la lingua... E poi Pupi, io lo chiamo sempre così, è stato il mio capitano anche in Nazionale e lì mi ha aiutato parecchio".

Ha avuto momenti difficili con la Seleccion?
"Difficile è dire poco. Appena non segnavo per un paio di partite, la critica si scatenava contro di me: ero il bersaglio preferito. Zanetti è sempre venuto vicino a me per sostenermi, per darmi un consiglio, per dirmi che la squadra era comunque dalla mia parte. Come deve fare un vero capitano, e come lui sta facendo anche da dirigente interista".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 01 marzo 2022 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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