Due tecnici agli antipodi un po’ per tutto. Maurizio Sarri e Roberto Mancini sono quanto più di diverso si possa trovare paragonando due allenatori. Divertitevi a individuare i possibili punti di contatto: anche sforzandovi non ne annoterete molti. Se invece cercate le differenze... 

Sarri è il tecnico meno pagato della Serie A, Mancini quello che ha l’ingaggio più alto. Qualcosa in meno dell’allenatore dell’Empoli lo percepisce Maran, ma lui al Chievo è arrivato a stagione iniziata e, proiettandolo sui 12 mesi, il suo stipendio sarebbe superiore. A riguardo il napoletano non è sembrato preoccupato e a fine estate ha spiegato: «Faccio una cosa che farei gratis la sera dopo cena, dopo aver svolto qualsiasi lavoro durante il giorno. Quindi mi sento un privilegiato». Chiaro, no? Mancio invece guadagna in un mese più di quello che il collega guadagna in una stagione: il tecnico di Jesi ha strappato un contratto superiore rispetto a quello (già ricco) di Mazzarri (3,3). Nessuno ha un simile ingaggio, neppure il ct della Nazionale Conte che si ferma a 3,6 milioni superando Benitez (3,5). 

Mancini ha alle spalle una vita da calciatore di altissimo livello, Sarri ha militato solo tra i dilettanti. Il Mancio ha iniziato ad allenare in A, nel 2000-01, sedendo sulla panchina della Fiorentina: aveva da poco compiuto 36 anni e non era in possesso del patentino eppure vinse la Coppa Italia. Sarri è arrivato in A a 55 anni dopo aver lavorato a lungo in banca ed aver “assaggiato” ogni categoria, dalla Seconda in poi. Ha vinto tutti i campionati e ha sudato ogni conquista. 

Mancini in panchina è elegantissimo, come nella vita di tutti i giorni: vestiti fatti su misura, orologio costoso al polso, barba fatta di fresco e capello in ordine nonostante la tensione e le intemperie. Sarri si presenta sempre in tuta, con in bocca o a portata di mano un mozzicone di sigaretta (perché durante le partite non può fumare; è uno da oltre 3 pacchetti il giorno...) e, a volte, la barba incolta. 

Se negli ultimi anni il modulo d’arrivo delle sue squadre è sempre stato il 4-2-3-1, il Mancio ama sperimentare e in carriera ha utilizzato il 4-3-1-2, il 4-3-3, il 4-5-1 e a volte la difesa a tre. Sarri invece in passato ha puntato sul 4-2-3-1, ma ad Empoli è praticamente sempre stato fedele al 4-3-1-2. Punti di contatto? Il primo che viene in mente è... Ranocchia che il tecnico dell’Empoli ha avuto ad Arezzo e che il Mancio allena adesso. Un po’ poco per dire che sono... simili.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 17 gennaio 2015 alle 10:48 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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