"Antonio Conte è un manager all’inglese senza aver mai detto di esserlo. Lo è nei cromosomi. Non si interessa solo della truppa, non interloquisce solo con lo staff o con i giocatori, controlla pure tutto il resto. A cominciare dalla comunicazione. La prova? Quando cominciò la sua avventura alla Juventus, ad assisterlo durante le conferenze stampa c’era una persona. Un bel giorno ne comparve un’altra. Normale avvicendamento? Per niente. Votantonio non gradiva più la prima. Anche i simpatici ragazzi della comunicazione interista - e tutti gli altri che gravitano attorno alla squadra a vario titolo - dovranno essere come li vuole lui. Massicci e incazzati, si dice sotto la naia, per chi l’ha fatta". Questo quanto si legge oggi sul Corriere dello Sport, che propone un ritratto del nuovo tecnico dell'Inter.  

"Antonio nasce allenatore in campo - si legge -. Pavel Nedved racconta sempre di quando, disperato per l’ammonizione contro il Real Madrid che gli avrebbe impedito di giocare la finale di Champions 2003, cominciò a girare come uno zombie. Ma la partita non era ancora finita. Conte, a urli, lo riportò in posizione. Le sue principali caratteristiche sono dedizione alla causa, odio assoluto nei confronti di sciatteria e approssimazione, creazione di una mentalità vincente. Poi tende a vedere nemici attorno a sé. La differenza con Mourinho è che quel dritto di José se li inventa, Conte no, pensa che ci siano veramente".  

"Non gli piacciono quelli che della rete fanno un uso smodato. Specialmente se danneggiano la squadra - spiega il Corsport -. La sua Juve, la Juve poi passata ad Allegri, la Juve cannibale, l’aveva cominciata a costruire in estate. A livello mentale. Lo stesso percorso farà con l’Inter. Per aiutare a stare sul pezzo, farà come alla Juve, dove il programma non era mai settimanale, ma comunicato giorno per giorno. Alle 23.30, non prima, così tutti rimanevano concentrati, attenti. Una volta Matri era impegnato in un’intervista a Vinovo. A un certo punto scattò in piedi, pallido. Aveva intravisto, oltre i tendaggi scuri - fatti sistemare da Votantonio perché dall’atrio della zona media si vedeva un pezzetto di campo - muoversi delle ombre. Temeva che fosse cominciato l’allenamento. Esagerazioni? Però alla Juventus sono otto anni che vincono. E senza le fondamenta di Antonio Conte non ci sarebbero riusciti".

VIDEO - TUTTA LA LEADERSHIP DI CONTE: LO SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO DELL'EX CT A BORDO CAMPO

Sezione: Rassegna / Data: Sab 01 giugno 2019 alle 10:03 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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