Quanto è prolifica la convivenza di Mateo Kovacic e Anderson Hernanes? La prima partita di campionato in casa Inter ha aperto un annoso quesito tattico, che è ricaduto sostanzialmente sulle affinità elettive di gioco tra i due giocatori dai piedi buoni del centrocampo nerazzurro. Il Corriere dello Sport stamane in edicola prova a sciogliere questo dubbio di inizio settembre, che in realtà attanaglia Walter Mazzarri già da buona parte della preparazione estiva: sì, perché l'enigma del centrocampo non può essere slegato dalla configurazione dell’attacco, dato che un tandem di attaccanti insieme ai suddetti uomini della mediana potrebbe diventare difficile da sostenere. In realtà, a suffragio di questa soluzione restano i precedenti delle ultime giornate del campionato scorso, quando in 5 delle ultime 6 gare Mazzarri aveva regolarmente lanciato una formazione con Kovacic ed Hernanes a metà campo, subito dietro alla coppia Palacio-Icardi. Risultato? Tre vittorie contro Sampdoria e Parma in trasferta e con la Lazio in casa, un pareggio interno con il Napoli e una sconfitta con il Milan, con stecca generale di tutta l’Inter. Insomma 5 sfide di alto livello, con un bilancio di ben 10 gol segnati e soltanto 2 subìt, ricorda il quotidiano romano.

CON O SENZA PALACIO. Allo stato attuale delle cose, però, esiste però una sostanziale differenza con l’Inter di qualche mese fa: all'epoca Mazzarri poteva contare su Palacio (l'argentino tornerà a disposizione con il Sassuolo), giocatore tatticamente educato a fare da spola tra centrocampo e attacco. Non come Icardi e Osvaldo, ambedue carenti da questo punto di vista: ed è qui che, forse, bisogna rintracciare il vero problema. 

STATO DI FORMA. Non è un caso, infatti, che, nel match contro il Torino, Walter Mazzarri abbia schierato un’unica punta, avanzando il raggio d’azione di Hernanes e Kovacic, con il risultato di togliere luce allo sviluppo della manovra e la concomitante fatica atavica nel trovare la via della rete. Va da sé che, in generale, la condizione di Hernanes e Kovacic non sia delle migliori, come anche quella di Osvaldo

SALTO DI QUALITA’. Insomma, con un livello di forma adeguato, conclude il Corriere, l’impianto di gioco nerazzurro è destinato a migliorare. Per il resto, sarà decisiva la mano (e la mente) di Mazzarri, che dovrà scegliere di volta in volta la fisionomia migliore della squadra, privilegiando in certi casi la qualità e in altri la solidità.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 04 settembre 2014 alle 09:11 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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