Dopo il divorzio tra il Napoli e Carlo Ancelotti, concretizzatosi ieri sera dopo la partita di Champions contro il Genk, è arrivata pochi minuti fa l'ufficialità di Gennaro Gattuso come nuovo tecnico azzurro, l'allievo che sostituisce il maestro cercando di raddrizzare un percorso che nell'ultimo periodo è diventato scosceso. "Ho detto sì al Napoli perché è protagonista da anni in Europa e in Italia. Praticamente il 99% dei giocatori sono funzionali al mio calcio, poi. La prima volta che ci siamo visti è stata domenica, ho fatto sei ore ad andare e sei a tornare in macchina. Dodici ore in auto col mio secondo, domenica alle 21 alla Filmauro, è stata la prima volta".

Su Ancelotti, tecnico con il quale vinse tanto al Milan
"Sono stati giorni non facili, sapevo di dover affrontare una discussione e chiarirmi con Carlo. Dovevo dirgli perché avevo scelto. Ho lasciato anche due compagni dello staff, sono stati i passaggi che mi hanno messo in difficoltà. Carlo è stato un papà per me, ho fatto centinaia di partite vincendo con lui. Ci siamo sentiti oggi, sei anni fa ho iniziato questo lavoro ma nei momenti di difficoltà l'ho sempre chiamato. Oggi per l'ennesima volta me lo ha confermato anche se non c'era bisogno. Mi ha confermato che uomo è Ancelotti: si è spogliato, mi ha detto pro e contro di questa squadra, si è dimostrato ancora una volta un grande. Però vi prego: non fate paragoni, ha vinto tutto nel mondo da allenatore. Io sono giovane, ho 41 anni, devo ancora dimostrare tanto. Carlo lo ha dimostrato, spero di fare il 10% di quello che ha fatto lui".

Che obiettivi ci sono?
"Non possiamo star fuori dall'Europa, l'obiettivo è quello. Il momento in campionato non è positivo ma dobbiamo recuperare punti, centrando la Champions League".

Cosa può dare Gattuso al Napoli? 
"Non si deve dire quel che posso dare, io lo so ma la squadra e la società devono aiutarmi. Io devo aiutare loro ma viaggeremo di pari passo. Vedremo come uscire da questo problema che si è creato da due mesi a questa parte". 

Ibrahimovic è una suggestione? 
"Voglio parlare di chi ho. Troppo facile ora parlare di Ibrahimovic, di Ronaldo, di Ronaldinho. Sono giocatori incredibili ma parlo di chi ho".

Che Napoli ha visto ultimamente? 
"Si cercano alibi quando le cose non vanno. E' un problema di noi esseri umani, quando si è in difficoltà si cercano colpe altrove. So che possiamo migliorare dietro, come stare in campo, come palleggiare, possiamo migliorare qui".

Parla di Europa, parla di Champions? 
"Questa squadra, vista ora al settimo posto... Crea imbarazzo. Sappiamo che le prestazioni non sono state delle migliori, quando parlo di Europa parlo di Champions League. E' il mio obiettivo, l'ho persa per un punto la scorsa stagione, abbiamo tutto per arrivarci".

C'è responsabilità maggiore qui che al Milan? 
"So dove sono venuto, vengo dal mare e ora mi son messo in un mare grande. Devo saperci andare ma rischio di annegare. So che qui c'è più responsabilità. Chi mi conosce sa che non ho paura di niente, io vado. Ho la consapevolezza di aver portato professionalità con chi ho con me a lavorare, lavorerò con gente preparata e penso che adesso si parli la stessa lingua. C'è bisogno di risultati, spero davvero tanto di farli. A 41 anni vengo qui e per me è un motivo d'orgoglio: ho rifiutato tante cose, non mi sentivo pronto per altre cose. Qui c'è tutto per far bene, sarà difficile, so che c'è da lavorare tanto ma non c'è cosa più bella di mettersi a disposizione quando ti piace tutto".

Le serve un regista? 
"Parlo dei miei, alleno chi ho a disposizione. Così chiudiamo la parentesi: non vi risponderò sul mercato. Se un tecnico parla di giocatori non suoi, manca di rispetto ai suoi. Dovete chiederlo al Presidente o al nostro grande direttore sportivo Giuntoli".

Sembrava un Napoli da Scudetto... 
"Vivete qui, seguite la squadra, ma la percezione che c'è all'estero del Napoli è più importante. C'è un parco giocatori di ragazzi che non sono stati venduti per meriti di presidente e società. Ho una considerazione altissima, certo è che qualcosa non è andato. Sullo spogliatoio..." 

Punterà su Insigne? 
"Punto su tutti. Insigne è un patrimonio del Calcio Napoli, devo trasmettere fiducia a tutti. E' capitano, nato qui, simbolo di questa squadra. Vale per lui e per tutti, ho il dovere di recuperare i giocatori e farli esprimere al massimo".

Pensa agli ottavi Champions? 
"Sono a febbraio, ora ho altri problemi... So che è una grande vetrina, eccezionale per il Napoli. Gira e rigira, chi trovi trovi, batti sempre su squadre importanti ma abbiamo tempo per pensarci".

Sezione: News / Data: Mer 11 dicembre 2019 alle 18:24 / Fonte: TMW
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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