Era il 29 novembre 2009, si giocava Inter-Fiorentina: un tifoso, Riccardo Olivi, precipitò dal secondo anello blu schiacciando un altro spettatore, Riccardo Avesani, che rimediò fratture multiple alla schiena. Un incidente che ha costretto Avesani a cambiare lavoro (era un dirigente d'azienda) e per il quale ora intenta una causa contro l'Inter da 382mila euro. Il processo penale per lesioni colpose si chiuse nel 2015 con la condanna di Olivi a 900 euro di multa e a una provvisionale di 50 mila euro a favore di Avesani, che il primo non ha mai pagato perché non è in condizioni di farlo (la causa civile riguarda anche lui). Venne archiviata invece la posizione del responsabile della sicurezza dell’Inter perché, scrisse allora il gip Carlo Ottone De Marchi, Olivi aveva violato qualsiasi regola di prudenza e diligenza e perché il parapetto, costituito da cinque sbarre di ferro orizzontali, l’ultima inclinata verso l’interno, sostenute da paline verticali, era conforme alle norme in vigore quando era stato costruito.

Il legale di Avesani, Riccardo Piga, sostiene ora: "Sono norme del 1955, dopo tanti anni la situazione non è cambiata, il pericolo c’è ancora nello stadio", asserendo che l'Inter avrebbe dovuto garantire in ogni modo l'incolumità degli spettatori prendendo ogni precauzione necessaria per impedire che la protezione fosse scavalcata facilmente, adeguandola alle normative di sicurezza successive del 1992 e del 2006.

 

Sezione: News / Data: Lun 08 gennaio 2018 alle 20:16 / Fonte: Corriere della Sera - Milano
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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