Parla anche di Inter, Walter Zenga, storico simbolo della Nord nerazzurra e attuale tecnico dell'Al Nasr, durante un'intervista concessa ai microfoni di Eurosport. L'ex 'Uomo Ragno' commenta così le scelte compiute in sede di mercato dal club di Moratti: "Si sono mossi molto, sia in entrata che in uscita, e se hanno preso Gargano, Cassano, Palacio, Silvestre, Handanovic e rinunciato a Lucio e Pazzini significa che hanno un progetto in mente e che questi movimenti credono di poter dare al tecnico una squadra che possa riscattare una stagione al di sotto delle aspettative. Non mi sento di dire altro perché so che da fuori i pareri sono sempre superficiali e fuorvianti".

Un parere anche su Andrea Stramaccioni e sul ruolo che forse, dopo l'addio di Ranieri, sarebbe potuto essere suo: "Non sono mai stato uno invidioso - afferma Zenga -, per fortuna, e non lo diventerò proprio ora. Sono sempre stato convinto che se uno ha una chance e viene scelto per allenare una squadra significa che è in possesso di qualità e capacità per meritarsi quel ruolo e più semplicemente si trova nel posto giusto al momento giusto. Stramaccioni è stato bravo a farsi trovare nella situazione per ricevere la chiamata dell’Inter e con il lavoro e i risultati si è dimostrato capace di meritarsi la riconferma della fiducia di Moratti. Per quanto riguarda l’esonero di Ranieri, io la speranza di ricevere una chiamata dalla società che ho nel cuore l’ho avuta quando se n’è andato Mourinho, quando è stato cacciato Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e quando magari sarà finita l’era Stramaccioni. Se non ho ricevuto la chiamata è perché non sono ancora bravo abbastanza per meritare una chance dai nerazzurri. Però sono sicuro che presto o tardi quel giorno arriverà. Io allenerò l’Inter, nessuno me lo toglie dalla testa. Ho 52 anni, ma me ne sento 42 sì e no. Penso di avere ancora almeno 10-15 anni di carriera per realizzare il mio obiettivo. Nel frattempo continuo a lavorare forte e ad imparare".

Sezione: News / Data: Gio 23 agosto 2012 alle 15:19
Autore: Daniele Alfieri
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