Per Roberto Mancini al Manchester City serve un cambio di mentalità per lottare per la conquista della Premier League: niente più lamentele per le esclusioni dall'undici iniziale: "E' importante che iniziamo a cambiare la mentalità dei giocatori se vogliamo vincere qualcosa ed essere una squadra di vertice - racconta al The Sun il tecnico dei Citizens -. Non è possibile che ogni giorno esca l'intervista a un giocatore che si lamenta perché non gioca. Sarebbe opportuno che quella persona venisse a bussare alla mia porta: io gli spiegherei la situazione e gli direi che scelgo i giocatori per questioni tattiche. La FA quest'anno ha limitato le rose a 25 giocatori per squadra, ma credo che qualcuno dei miei sarebbe felice se ci permettessero di giocare in 12 o in 13. I giocatori di altre squadre probabilmente si comportano in maniera diversa perché sanno che l'allenatore cambia la formazione di partita in partita. Noi stiamo giocando ogni tre giorni, e tutti i giocatori disponibili sono stati impiegati. Devono capire che io scelgo gli 11 titolari non perché Manu (Adebayor, ndr) o Balotelli o Kolo (Touré, ndr) non sono buoni giocatori, ma perché in quel momento preferisco qualcun altro. Ma dopo tre giorni posso cambiare idea. Vorrei una mentalità come quella di United o Chelsea".

Mancini parla apertamente di Adebayor, l'attaccante togolese con cui ha avuto un duro confronto la settimana scorsa dopo le lamentele sulla tabella di recupero dall'infortunio alla gamba e le poche opportunità di giocare titolare: "Non so se vuole restare o andarsene - dice Mancini -: per me deve restare perché ha un contratto ed è un giocatore importante. E' falso dire che abbiamo litigato nello spogliatoio o in allenamento: abbiamo discusso del suo infortunio ma lunedì ha lavorato con la squadra".

Sezione: News / Data: Mer 22 settembre 2010 alle 14:07 / Fonte: Gazzetta.it-The Sun
Autore: Guglielmo Cannavale
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