All'alba di un ennesimo Inter-Lazio che fa da crocevia verso lo scudetto, torna a dire la sua uno dei personaggi storici più iconici della sfide tra nerazzurri e biancocelesti: Karel Poborský. L'uomo che, con la sua doppia firma sul tabellino del match dell'Olimpico, inflisse agli interisti uno dei più grandi dolori della loro storia: il 5 maggio. L'ex giocatore delle Aquile è stato intervistato per l'occasione da Derbyderbyderby.it, dove l'ex centrocampista ceco è tornato a parlare di Nedved, compagno di Nazionale che lo aveva chiamato alla Lazio, dove Poborsky effettivamente arrivò prima di dover salutare l'amico, che qualche mese passò alla Juve. A proposito dell'ex leggenda bianconera Poborsky svela un aneddoto che ha preceduto il 5 maggio.

"Ci siamo sentiti anche il giorno prima che il titolo si sarebbe deciso il giorno dopo e mi ha detto, quindi, di dare il massimo. Scherzando gli risposi: 'Non preoccuparti, li batteremo domani, farò due gol e lo scudetto sarà tuo'. E poi è andata davvero così! Non ricordo di aver mai segnato due gol in una partita in nessun altro momento, sicuramente non in Serie A. Pavel mi ha chiamato subito dopo la partita, dal pullman della squadra dove stavano festeggiando il titolo" ha raccontato il 53enne chiamato poi a rispondere anche sull'ex compagno di squadra Simone Inzaghi.

Su Inzaghi:
"Non avrei mai pensato che sarebbe diventato un allenatore così famoso. Era un tipo piuttosto silenzioso ed è così ancora oggi. Certo, a bordo campo mostra le sue emozioni, ma in conferenza stampa parla sempre in modo colto e riflessivo. All'epoca, era dura per lui. Giocava poco, ma era il nostro dodicesimo uomo. Il centravanti titolare era Crespo".

Sezione: News / Data: Sab 17 maggio 2025 alle 12:56
Autore: Egle Patanè
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