In occasione dell’uscita in edicola del dvd dedicato al leggendario capitano nerazzurro, Armando Picchi, vi riportiamo alcuni stralci del ricordo scritto sul quotidiano romano dal presidente Massimo Moratti, che ha tracciato un grandissimo ritratto di colui che ha ammirato, quando giovane. Il presidente ne ha vissuto le imprese, il coraggio e le qualità incredibili di un uomo immenso come il capitano dell’invincibile armata di Angelo Moratti e Helenio Herrera . Un capitano coraggioso“Armando Picchi era per tutti, non solo per noi, il Grande Capitano. Aveva grande coraggio e fortissima personalità. Un uomo generoso, molto buono, un trascinatore. Nel calcio si chiamano capitani, ma non sono i capi della squadra. Indiscutibile per i compagni. Un degno rappresentante per l’Inter. L’immagine che rimane impressa è la sua felicità mentre solleva la seconda Coppa Campioni. Restano vivi i ricordi delle battaglie in Sudamerica, laddove i giocatori ne uscivano feriti, letteralmente”.


Significativo un episodio: “Eravamo in Romania, a Bucarest, giocavamo contro la Dinamo. Lui affrontò la folla, dopo un’invasione di campo che fece sì che l’arbitro sospese il match. Picchi andò contro la folla con coraggio, nessuna arroganza, con una decisione che la gente in sommossa capì. Herrera lo conosceva e tra loro c’era un rapporto di stima. Gli lasciava prendere in mano la squadra in campo, bastava che non parlasse troppo”.

Picchi lascia grandi valori: “La fama nella vita capita, non la si va a cercare. In quel caso è importante divenire un esempio. Ha lasciato valori enormi, sia quando stava bene che quando non stava bene. Ha avuto sempre coraggio, speranza e forza. Per l’Inter è stato un onore averlo. Mi spiace non averlo conosciuto di persona così come i tifosi più giovani”.

Pensiero finale: “Conoscere Picchi è conoscere l’Inter, in ogni sfaccettatura d coraggio, lealtà e forza”.
 

Sezione: News / Data: Sab 11 giugno 2011 alle 11:48 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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