Giorgio Perinetti è uno dei dirigenti più esperti del calcio italiano e per questo motivo Tuttosport ha deciso di intervistarlo per capire che differenze riscontra nel modus operandi contemporaneo sul calciomercato rispetto al passato: "Oggi hanno un ruolo sempre più centrale gli intermediari: profili che si inseriscono nelle operazioni di mercato per facilitarle. Il problema è che queste figure - indirettamente - hanno finito per complicare i rapporti tra le società. Penso a Inter e Atalanta che per trattare, pur essendo a 40 chilometri di distanza l’una dall’altra - si avvalgono di questi professionisti. Si è un po’ disumanizzato il modo di fare calciomercato, o meglio quel modo di operare che era fatto di rapporti, di contatti continui, di cene, discussioni e incontri dal vivo: tutti espedienti propedeutici per creare un clima amichevole e rilassato. Oggi invece ci troviamo a navigare in un mercato nervoso, asettico".

C’è poi chi si lamenta della durata stessa del mercato e del fatto che chiuda a campionato già iniziato... 
"È una follia. Questo meccanismo finisce per sottoporre allenatori e giocatori a un carico di pressione evitabilissimo. Il fatto che nella passata stagione siano saltate 13 panchine su 20 in Serie A dimostra che manca progettualità. Si naviga a vista. Guardate cosa è successo alle big del nostro campionato: Inter, Milan, Napoli e Juve hanno chiuso i colpi più importanti nelle ore finali del calciomercato".

Sezione: News / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 22:19
Autore: Stefano Bertocchi
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