Difende a spada tratta le decisioni prese dopo lo scandalo di Calciopoli l'ex pm di Napoli Giuseppe Narducci, che ai microfoni di Radio 24 ha parlato a tutto tondo degli ultimi fatti che stanno affliggendo il calcio italiano. Nelle sue parole c'è anche una riflessione sul discorso dei trenta scudetti della Juventus: “Credo si tratti di una provocazione. Comprendo i dirigenti di una società colpita sul piano sportivo ma le decisioni all’epoca furono giuste e a distanza di anni sono ancora più giuste. Il tentativo ricorrente di rovesciare la verità dei fatti emersa e contrastare le decisioni della giustizia sportiva e degli organi federali è una provocazione pericolosa”. 

Narducci dice la sua anche sulla vicenda del calcioscommesse, con un duro attacco alle decisioni di Cesare Prandelli: "Io non avrei portato Buffon e Bonucci agli Europei. Io sono un integralista da questo punto di vista, ovviamente la Nazionale doveva andare agli Europei come successe nel luglio 2006 per i Mondiali. Ma allora, come in questo caso, era opportuno non portare nella competizione persone rimaste coinvolte. Il calcio non può ogni volta solo a parole predicare estremo rigore nei confronti di tutto e di tutti, proporsi di cambiare. Ci vuole coerenza tra i buoni propositi e i fatti. Questa coerenza non sempre c'è". Sul discorso Tavaroli, infine: "Non è storia nuova, l’ho ascoltata tante volte in diversi anni. Io ovviamente non conosco cosa ci sia nelle vicende di cui parla Tavaroli, posso dire che quello che può essere accaduto a Milano o altrove, in un periodo antecedente la nostra indagine, non ha nulla a che vedere con quello che storicamente è avvenuto nella nostra indagine”.

Sezione: News / Data: Gio 14 giugno 2012 alle 13:01
Autore: Christian Liotta
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