Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport, l'ex bandiera nerazzurra Sandro Mazzola ha parlato di tante tematiche legate al mondo Inter, in primis l'avvento di Erick Thohir:

Sandro Mazzola, visto che lo conosce bene, come sta vivendo questo momento così particolare Massimo Moratti?
"Posso immaginare che sia dispiaciuto. E lo trovo del tutto normale. Da ragazzo, è cresciuto con suo padre proprietario dell’Inter. Poi l’ha voluta acquistare in prima persona, portandola a grandissimi livelli".
Si può parlare di svolta epocale?
"Certamente. Ma allo stesso tempo, non c’è nulla di strano. E’ ciò che ormai sta accadendo da diverso tempo in Inghilterra. Una proprietà straniera fa parte del nuovo corso del calcio".

A suo giudizio, il tifoso interista deve essere più felice o più triste per quanto sta accadendo?
"Per ciò che significa e ha significato la famiglia Moratti nella storia dell’Inter, lo stato d’animo più immediato non può che essere quello di tristezza. Ma deve essere solo un momento di passaggio, perché poi è obbligatorio ricominciare a pensare positivo".

C’è ancora tanto da capire sul nuovo corso, a cominciare da chi ricoprirà la carica di presidente. Secondo lei, Moratti deciderà di mantenere il suo ruolo?
"E’ difficile dare una risposta, ma non penso che dirà di sì. Sarebbe una sofferenza maggiore per lui".

Perché? C’entra il fatto che probabilmente non conserverà nemmeno le deleghe per la parte sportiva?
"Su questo aspetto non mi esprimo. Di base, però, c’è il fatto che vai a vivere un’emozione, ma non sei più quello che l’ha creata".

Sabato scorso, la Curva nerazzurra ha ringraziato Moratti con un lungo striscione, ma nel messaggio erano contenute pure alcune critiche al suo operato. Giusto così o non era il caso?
"Non sono d’accordo e non ho alcuna difficoltà ad affermarlo. Quando gestisci un gruppo o un’azienda importante, come può essere l’Inter, è normale andare incontro ad alcuni errori. Ma se, dietro le scelte e le azioni, c’è sempre il cuore, allora l’assoluzione dovrebbe essere automatica".

Quali sono stati i meriti principali della proprietà di Moratti?
"Ha preso in mano l’Inter in un momento particolare, quando c’erano altre squadre di grande livello, erano forti ed abituate a vincere, inoltre avevano il mercato in mano. Con il tempo, e magari spendendo più del necessario, ha avuto la capacita di costruire un’Inter vincente".

La Champions League e il Triplete possono essere considerati il coronamento di tutto?
"Credo proprio di sì. Era ciò a cui lui ambiva, in modo da ricalcare le orme del padre".

E gli errori che si potevano evitare?
"Io penso soprattutto al licenziamento di Simoni. Anche perché toccò a me comunicarglielo. Quello fu proprio un grande sbaglio".

Sta arrivando una nuova proprietà, che inevitabilmente porterà i suoi uomini di fiducia. Capitò anche a lei rientrare nell’Inter, proprio quando Moratti la rilevò da Ivanoe Fraizzoli…
"All’epoca ero nei quadri della Federazione. Ma stavo anche lavorando per far comprare la società ad un mio amico imprenditore, Dall’Oglio, una persona che fino a quel momento non aveva avuto nulla a che fare con il calcio. Quando ho saputo che anche Massimo era interessato, l’ho contattato per comunicargli la disponibilità del mio amico a rinunciare. Poi, quando ha comprato l’Inter, mi ha voluto con sè".

Quali sono le aspettative nei confronti di Thohir e dei suoi soci?
"Al momento è impossibile fare previsioni. Di sicuro c’è grande curiosità. Il primo segnale sulle intenzioni di Moratti fu l’acquisto di Ronaldo, sebbene per portarlo via del Barcellona fu necessario pagare per intero la clausola rescissoria di 49 miliardi di lire. La speranza è che Thohir abbia la liquidità per mettere a segno qualche colpo".

Sezione: News / Data: Gio 14 novembre 2013 alle 10:34 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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