Dai gestacci ai tribunali, passando per reti mozzafiato. Carlos Tevez, dovunque andrà a finire, lascerà un ricordo in Premier League. L'edizione online del The Independent ha ripercorso la storia dell'attaccante argentino, che può lasciare perplessi. In Inghilterra, El Apache arriva nel 2006 grazie al West Ham. Nel corso della partita contro lo Sheffield United, Tevez abbandonò lo stadio, non senza insultare l'allenatore, dopo essere stato sostituito. Per punizione, i suoi compagni lo obbligarono a donare metà stipendio settimanale in beneficenza, e a indossare la maglia del Brasile durante gli allenamenti. La casacca verdeoro non la indossò neanche per un minuto. Ad Upton Park, si ricordano meglio la rete contro il Manchester United, nell'ultima partita stagionale, che risultò decisiva per la salvezza. Proprio lo United sarà la sua nuova squadra, anche se nella zona est di Londra, resta un idolo: storica l'accoglienza nel giorno del suo ritorno al Boleyn Ground, in cui tutto lo stadio cantò "There's only one Carlos Tevez".

Con la maglia dei Red Devils, realizza il sogno di qualsiasi giocatore: vincere la Champions League. Nella seconda stagione all'Old Trafford, iniziano i problemi con la dirigenza. Tevez è convinto di meritarsi un rinnovo, non la pensa allo stesso modo Sir Alex Ferguson. Così nasce l'idea di una vendetta: passare agli odiati nemici del Manchester City. Memorabile lo striscione appeso in diverse zone della città che recita: "Welcome to Manchester".

La sua prima stagione al City of Manchester Stadium è fantastica: vince il premio Giocatore dell'Anno, votato da tutti i giocatori della Premier. La vera rivincita di Carlos Tevez avviene però nel corso del derby di semifinale della Carling Cup. Segna una doppietta all'Old Trafford, e Gary Neville non riesce a trattenersi: dopo la seconda rete gli mostra il dito medio. L'ultima stagione lo vede ancora protagonista: diventa capitano, e porta i Citizens a uno storico terzo posto, e alla vittoria della FA Cup, 35 anni dopo l'ultimo trofeo. Arrivando ai giorni nostri, è ancora fresca la delusione per l'errore dal dischetto, che è costata all'Argentina l'eliminazione dalla Copa America. A questo punto, sta a voi: grande campione o giocatore troppo "rischioso"?

Sezione: News / Data: Ven 22 luglio 2011 alle 22:30 / Fonte: Independent
Autore: Alberto Santi
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