Vincenzo Grifo, 27 anni, gioca in Bundesliga nel Friburgo e da qualche tempo è entrato a far parte del giro della Nazionale di Mancini. Oggi sulla Gazzetta dello Sport troviamo sue dichiarazioni, particolarmente interessanti perché raccontano anche la ripresa lenta del calcio in Germania.

Come si svolge la sua giornata di lavoro?
"Il lunedì in video conferenza da casa con l’allenatore ci viene spiegato il programma, arrivano anche delle istruzioni scritte su come prepararsi. Veniamo divisi in gruppi, quattro giocatori e un portiere. Nei primi tempi per blocchi di ruolo, adesso anche misti, un elemento per ruolo. Faccio stretching a casa, riscaldamento con la cyclette che ho messo sul terrazzo, poi vado al campo già cambiato. Un gruppo ogni due ore: alle 9, alle 11 e così via. Sedute di un’ora o 90 minuti, alternando corsa, tecnica, tiri in porta, uno-due, punizioni. Quando finisco, veloce cambio di maglia ma senza usare lo spogliatoio in comune, torno a casa, a volte anche in bicicletta. Ancora stretching o palestra, per poco, 10-15 minuti. Poi doccia ed è finita".

Vi misurano la temperatura prima di ogni allenamento?
"No, perché ogni tre giorni ci fanno il tampone"

È giusto ripartire?
"Sì, per noi e per la gente. Il pallone manca a tutti. Anche se stai a casa, si può guardare Juve-Inter o Friburgo-Colonia. Il calcio dà tanto, dà emozione: molta gente sarà contenta se si ricomincia".

È Karlsruhe che ha conosciuto Calhanoglu?
"Arrivava anche lui con il treno, prima di tornare in stazione ci fermavamo a calciare tante punizioni. Facevamo anche delle sfide. Hakan era già molto bravo, abbiamo imparato molto. Lui aveva il tiro alla Juninho con la palla che si alzava e scendeva giù. Io alla Pirlo, che era il mio idolo. Era Interista, come me. Ma, scherzi a parte, lo ammiravo anche quando era al Milan. Come calciava, come restava calmo, quella sensibilità nei piedi. Nel 2006 guardavo il Mondiale con la sua maglia".

Sezione: News / Data: Gio 30 aprile 2020 alle 18:55 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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