Fabio Galante è intervenuto questa mattina a Radio Nerazzurra, partendo dai ricordi della carriera per poi passare all'attualità. "Il mio primo giorno all'Inter lo ricordo benissimo. Mi hanno portato in hotel in centro e il giorno dopo sono andato alla Pinetina per la presentazione. Un momento bello perché c'erano tantissimi giornalisti, il grande Giacinto Facchetti di fianco a me. Un giorno indimenticabile. Ho tanti bei ricordi con l'Inter e ne sono contento. Differenze con quella attuale? Ogni anno questa squadra ha messo dei mattoncini, Spalletti ha riportato la squadra in Champions, poi sono arrivati Marotta e Conte e c'è stata una finale di Europa League. C'è un programma che sta andando bene, qualche problema societario ma questa è una squadra tra le più titolate al mondo e troverà un proprietario come merita. Però è stata fatta già una buona programmazione e si spera di alzare un trofeo".

Galante vede in Conte l'uomo giusto, come non tutti i tifosi avevano fatto all'inizio. "Alla fine un professionista gioca o va in panchina per vincere. Capisco che si vede in Conte quello che arriva dalla Juventus, ma sta dimostrando che sta dando tutto per la causa. Non avevo dubbi, chi fa quel mestiere sa che alla fine il più contento è l'allenatore o il calciatore che dimostra di essere il più forte di tutti. Vincere il campionato anche all'Inter, dopo averlo fatto alla Juve, non è successo a tanti.

Finalmente si sta vedendo anche il vero Eriksen. "Il bello di un giocatore è che non molli e alla fine trovi le soddisfazioni che meriti. Eriksen è bravo, l'ho visto dal vivo alla Pinetina e mi ricordava un po' il tocco di palla di Djorkaeff. Serviva solo il momento giusto. Merito a lui e all'allenatore che alla fine al di là di qualche episodio ha avuto ragione. Sono contento soprattutto per il giocatore che ha dimostrato il suo valore. Quando poi fai cambi ed entra Eriksen, Vidal, Sanchez D'Ambrosio sono comunque cambi che fanno la differenza".

Nel finale Galante torna al passato. "Ho un rimpianto che sanno tutti ed è quello di quando sono andato via dall'Inter. Avevamo fatto tre anni bellissimi in cui avevamo raggiunto degli obiettivi. Un gruppo eccezionale e un presidente bravissimo come Moratti. Sono andato via presto, quando ancora c'era Lippi. Andando indietro forse non accetterei di andare via, ma Lippi mi disse che non avrei giocato e a me piaceva giocare, per cui ho preferito andare al Torino. La cosa più bella invece è stata la vittoria in Coppa Uefa".

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Sezione: News / Data: Mar 09 marzo 2021 alle 16:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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