Calcio & Finanza entra nello specifico delle ragioni che hanno spinto Inter e Milan a dire no all'attuale impianto del Meazza in vista del futuro. «L’attuale Stadio Meazza non risponde alle esigenze del calcio moderno, sia per i club che per i tifosi», è quanto riportato nel documento che i club hanno presentato ieri all'amministrazione comunale e analizzato da C&F. I punti cardine del diniego dei club a proseguire sulla strada della ristrutturazione sono la mancanza di adeguatezza agli standard di comfort internazionali, la difficoltà di raggiungere un adeguamento normativo, la sicurezza delle aree e la disponibilità delle attività di supporto generatrici dei ricavi. 

Inoltre la ristrutturazione comporterebbe dei costi eccessivi e quattro anni di tempo in cui dover trovare delle soluzioni ponte, con minori ricavi da stadio nel periodo della ristrutturazione e un danno importante anche per i tifosi. Per ristrutturare il Meazza servirebbe demolire e ricostruire il primo anello, come riporta sempre il documento, demolire il terzo per avere una capienza ideale attorno ai 60-65.000 posti, un lavoro importante sui servizi al pubblico e in termini di accessibilità, oltre che sulla copertura per ragioni di abbassamento dell'acustica. 

Al contrario, il nuovo stadio consentirebbe maggiori margini di manovra e l'impiego di 3.500 nuovi occupati, con un impatto energetico e idrico inferiore rispetto all'attuale stadio. La priorità resta quella di rimanere nella zona di San Siro, ma si dovrà discutere delle volumetrie. Proprio su questo punto è stato presentato uno studio di fattibilità fatto lo scorso luglio e una prima proposta di piano finanziario. La richiesta al Comune è di un diritto di superficie della durata di 90 anni, con un canone destinato alle casse della città e la restituzione dell'impianto al termine del periodo previsto.

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Sezione: News / Data: Gio 19 settembre 2019 alle 10:12
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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