Oggi Ilario Castagner compie 80 anni e la Gazzetta dello Sport l'ha intervistato ripercorrendo le tappe della sua lunga carriera. Non mancano ovviamente i ricordi in chiave Inter.

Il giorno più bello e quello più brutto da allenatore?
"Il più bello la promozione col Perugia: in città era tutto bianco e rosso. E quando con l’Inter ho battuto Ernst Happel, il miglior allenatore d’Europa: nel 1986 eliminammo il suo Colonia con una partita mitica, 3-1 in 10 per il rosso a Ferri. La beffa è che il giorno dopo i giornali scioperarono... Il momento più brutto quando ho visto cadere il povero Renato Curi. Prima della partita mi disse: “Sento che farò una grande partita...”. Quelle parole non sono mai più uscite dalla mia testa".

A Milano ha preparato il terreno per i cicli vincenti di Milan e Inter: Sacchi e Trap l’hanno mai ringraziata?
"A Milano ho il cuore diviso. Giocavano bene entrambe le mie squadre e, in effetti, qualcosa ho seminato... Prendiamo il Milan: da Baresi a Tassotti c’erano giovani incredibili e lì ho iniziato a praticare un fuorigioco modernissimo. Volevo che tenessero Serena e invece mi sono ritrovato Luther Blisset, un uccellino in gabbia. E ho un rimpianto: potevamo prendere Matthäus tre anni prima, ma Farina non aveva i soldi... Non è stato facile con lui, ma non paragonatelo a Gaucci, un tir dentro agli spogliatoi".

E della sua Inter che ricorda?
"Lì ero quasi in cima, ma non ho scollinato. In Uefa siamo usciti col Real dopo aver vinto in casa 2-0: se, dopo essersi preso una biglia in testa, Bergomi fosse uscito in barella e non sulle sue gambe forse avremmo vinto il ricorso. Ma io sono arrabbiato con Bagni: lo avevo lanciato io a Perugia e andò via quando arrivai all’Inter per un disguido con Pellegrini. Colpa mia non averlo preso di peso per far pace: con lui avremmo vinto".

E quest’anno chi arriva più su tra Milan e Inter?
"Conte è diverso da me, molto più sanguigno, ma l’Inter non può avere un tecnico migliore. E neanche un attaccante superiore a Lukaku. La sorpresa è il Milan: il lavoro di Pioli è incredibile, prescinde da Ibra e merita lo scudetto. Di certo, non vedo un dominatore, neanche la Juve: così questa A può far divertire anche un ottantenne".

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Sezione: News / Data: Ven 18 dicembre 2020 alle 17:17 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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