Franco Carraro insiste e sul tema Calciopoli non arretra di un centimetro: "Giusto togliere gli scudetti, ingiusto darne uno all’Inter. È lo stesso pensiero che allora manifestò anche Candido Cannavò - dice alla Gazzetta dello Sport -. Non si è mai rintracciato un euro illecito. Per me è stata una partita di potere, incentivata da un sacco di chiacchiere".

Il calcio è più pulito di allora?
"Spero di sì. Anche se le insidie sono tante. La mia idea sarebbe quella di controlli a campione su vari aspetti di questo mondo. Condotti dalla giustizia, sportiva e non, comunque una giustizia che abbia poteri incisivi".

E la responsabilità oggettiva che diversi presidenti vorrebbero cancellare?
"Capisco, ma si tratta di un male necessario. Ed esiste pure a livello internazionale".

Prendiamo atto anche che nel suo libro, l’uomo delle tante presidenze parla spesso di dimissioni. Dimissioni «storiche». Per esempio, quelle che Zoff diede nel 2000 per le parole di Berlusconi sull’errore di «non marcare a uomo Zidane». Lei dice: sbagliò. Nel Paese dei cambi di casacca non pensa che la rarità di uno Zoff sia un bene prezioso?
"Certo! Tuttavia credo che quelle dimissioni siano state impulsive, forse frutto della stanchezza. E poi un mistero: perché un tecnico che aveva fatto così bene, anche in Nazionale, non abbia avuto più opportunità".

Beh, forse rispondere con quell’orgoglio alle parole di Berlusconi non deve essere stato un affare per lui…
"Alt, c’è una certezza, riconosciuta pure dagli avversari: di Berlusconi si può dire di tutto, ma non che sia rancoroso".

Sezione: News / Data: Gio 09 novembre 2017 alle 10:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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