Alla vigilia della delicata sfida contro il Napoli, l'attaccante argentino dell'Inter Rodrigo Sebastián Palacio concede una lunga e interessante intervista al Corriere dello Sport, toccando e analizzando vari argomenti: il big match di domani sera, una condizione fisica in crescita dopo il recupero dal problema alla caviglia, il Mondiale perso in finale e le prospettive personali e di squadra, senza tralasciare una considerazione sia sul presente (Icardi e Osvaldo) che sul passato (Zanetti, Milito, Cambiasso e Samuel), oltre ad esprimere un parere circa il passaggio societario tra Moratti e Thohir.

Palla, anzi, parola al Trenza, le cui idee potranno essere lette e analizzate anche nell'edizione cartacea in vendita in tutte le edicole in questo sabato 18 ottobre 2014.

INTERVISTE NO, MA... - "Non amo molto fare interviste ed è parecchio che non parlo. Ed è pure la prima volta che mi esprimo in italiano, ma se segno domenica (domani) prometto che ne facciamo un’altra assieme prima del derby".

NAPOLI - "Per come la vedo io, è una partita che arriva nel momento giusto. Un successo, infatti, ci regalerebbe un’immediata iniezione di fiducia. Poi è bello affrontare le grandi squadre quando non stai bene: le motivazioni aumentano e vai campo ancora più carico. Sono convinto che l’Inter giocherà al massimo, sappiamo di non potere perdere altri punti. Ma soprattutto sappiamo di non dover ripetere gli errori delle ultime gare. Dobbiamo ripartire facendo una buona prestazione e conquistando i tre punti. Dobbiamo giocare bene, come solo una squadra compatta sa fare. Sappiamo di non poter sbagliare. Siamo in un momento duro, ma vincendo possiamo cambiare tutto. La squadra acquisirà più convinzione e ripartirà. Per me conta solo fare un gol in più e vincere. Che sia 4-3 o 1-0 non fa differenza".

SOSTA - "A livello personale, devo dire chela pausa è servita. Chi è rimasto alla Pinetina si è allenato meglio e forte per raggiungere la migliore condizione. E’ vero che in parecchi sono andati in nazionale. E non so se sia stato un bene o un male, visto che qualcuno avrà accumulato un po’ di stanchezza. Anche il Napoli, però, è nelle nostre stesse condizioni".

KO FIORENTINA-CAGLIARI - "Abbiamo parlato parecchio tra di noi. Ci siamo resi conti che non deve più accadere, che dobbiamo migliorare. Alla fine, però, è tutta una questione di giocare bene o male e non abbiamo giocato male. Forse la questione è più mentale, perché a me sembra che la squadra corra. Anche se magari talvolta abbiamo corso male. Ripeto, però, se giochi male, è normale finire per perdere". 

VERO TRENZA - "Contro il Napoli? Sono il primo ad augurarmelo. Prima c’è stato l’infortunio alla caviglia, poi il Mondiale. Sono tornato a Milano e non stavo bene. Ho lavorato tanto. Ma con il susseguirsi delle partite non sono riuscito ad allenarmi bene, Così ho sfruttato questi giorni per lavorare. Per il resto, le risposte le può dare soltanto il campo. Posso dire che adesso mi sento bene". 

SEMPRE PRESENTE - "Confesso che non mi dispiace: è meglio così. Io voglio giocare sempre. Attenzione, però, è già capitato di puntare su una formazione con una sola punta E’ una decisione che spetta all’allenatore. Io comunque sono a disposizione e pronto ad andare in campo in tutte le partite".

ICARDI-OSVALDO - "Siamo insieme da un anno e mezzo. Io conosco i suoi movimenti e lui i miei. Formiamo una buona coppia. Dove può arrivare? Dipende da tutto lui. Ha un talento notevole ed è un attaccante completo. E’ giovane, quindi deve ancora imparare tanto, ma può diventare un campione. Per quanto riguarda Osvaldo, non ho ancora avuto tante occasioni per giocare con lui. Lo conoscevo come avversario, ma ora che mi alleno con lui tutti i giorni posso dire che ha una tecnica impressionante e che mi piace molto il suo modo di stare in campo. Per me non fa differenza mi trovo bene e mi fa piacere giocare con entrambi".

HIGUAIN - "E’ sempre bello avere al fianco giocatori forti, perché automaticamente si alza pure il tuo livello. Purtroppo anche con Higuain ci sono state poche occasioni. In Nazionale è lui il titolare mentre io sto in panchina e, in generale, quando entro è per prendere il suo posto. Diciamo che è capitato soprattutto in allenamento. Comunque mi trovo bene con lui e siamo amici. Pericolo numero uno? Sì, assolutamente. E’ la prima punta, quello che fa più gol. Ma anche gli altri attaccanti del Napoli sono forti".

FINALE MONDIALE - "Sicuramente non è facile digerire una sconfitta del genere. Ma è altrettanto vero che è stato bello giocare una partita così importante e prestigiosa, essere lì e fare parte di un momento straordinario. Alla fine mi è rimasta soprattutto la contentezza per aver raggiunto quel traguardo. Era da tempo che l’Argentina non arriva alla finale di un Mondiale (dal Mondiale in Italia del 1990, ndr). Eravamo tutti arrabbiati per avere perso. Ma con la testa fredda, resta la sensazione e la convinzione di avere fatto un percorso spettacolare". 

MEAZZA - "Importante il pubblico, come sempre. I tifosi ci hanno sempre dato una mano e accadrà anche domenica (domani), ne sono sicuro. Dovremo dimostrare di essere decisi e determinati, così loro si caricheranno ancora di più".

FISCHI - "Sono capitati, è vero ed è ovvio che non possa far piacere. Ma allo stesso tempo è un reazione normale a cui siamo abituati. Il calcio è così, quando una squadra gioca male e non vince, i tifosi si arrabbiano. Ma noi non dobbiamo farci distrarre, ma solo rimanere concentrati nello sviluppo il nostro gioco".

TERZO POSTO - "Penso che possiamo valere la zona Champions, ma le parole non bastano, servono pure la conferma del campo. L’organico è senz’altro buono. Soltanto Juve e Roma sono superiori, per il resto possiamo giocarcela con tutti. Occorre però fare le cose giuste. Non possiamo dire che valiamo la Champions e poi finiamo col perdere in casa con il Cagliari...".

JUVENTUS-ROMA - "L'ho vista, ma non in diretta, ma poi mi è comunque capitato di guardare le immagini. Mi fermo qui, però: quello che penso preferisco tenerlo per me".

INTER DELL'ANNO SCORSO - "Ora più forti? Attenzione, anche quelle squadra era forte. Questa ha soprattutto più alternative ed è più completa. Di sicuro abbiamo perso un po’ di esperienza…".

VETERANI ARGENTINI - "Erano tutti campioni. E sapevano come aiutare e sostenere gli altri, soprattutto i più giovani. Erano dei punti di riferimento. Nei momenti duri, come quello che stiamo attraversando adesso, per esempio, servivano a dare certezze".

RINNOVO - "Si è trattata di una indubbia manifestazione di fiducia da parte della società. Era quello che desideravo. Finire all'Inter? Io sono concentrato sul presente, penso a giocare e a fare bene adesso. Poi si vedrà quello che accadrà. All’Inter sono felice. Ma poi mi piacerebbe tornare in Argentina per concludere. Come ha fatto Milito".

MORATTI-THOHIR - "Per me non è cambiato nulla. Ultimamente è venuto più spesso e quando ci viene a trovare scambiamo sempre qualche parola. Si nota però che vuole fare bene e che ha in mente di migliorare l’Inter. E’ un progetto nuovo: per il bene di tutti, la speranza è che sia la strada giusta".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 18 ottobre 2014 alle 07:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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