Un film già visto. L'eliminazione in Champions bruciava ancora in casa nerazzurra quando Zlatan Ibrahimovic, dopo la vittoria (firmata da lui con una doppietta) sulla Fiorentina aveva messo in discussione il suo futuro all'Inter, susurrando di non essere sicuro di rimanere a Milano. Apriti cielo, i media hanno accolto queste parole come la manna dal cielo per costruirci su una montagna di ipotesi di scenario futuro sullo svedese e sull'Inter. I vari Moratti, Branca e compagni di squadra hanno detto che non c'era motivo di preoccuparsi, che si trattava solo della delusione post Manchester e che il famoso "mal di pancia" di Ibra sarebbe passato presto. Ma a spegnere le polemiche, vestito da pompiere, è stato Mourinho, che durante una delle sue conferenze stampa particolarmente spumeggianti ha detto che lui e Ibrahimovic non si sarebbero mossi dall'Inter. Detto, fatto, il caso è stato archiviato per mancanza di prove ai danni dell'imputato.

Sembrava tutto ormai sopito, invece dopo l'eliminazione in Coppa Italia viene resa pubblica un'intervista rilasciata da Ibrahimovic a Eurosport risalente a un paio di settimane prima. Nelle parole dell'attaccante, una lucida disamina della sua situazione a Milano e della volontà di provare nuove esperienze. Non, stavolta, frasi frutto di un disappunto, ma un'analisi personale che fa da preludio a decisioni importanti per la propria carriera. Come avvenne ai tempi dell'Ajax, quando il prurito assalì la pelle dello svedese spingendolo in Italia, a Torino, con la Juventus. Anche nella fattispecie, via alle polemiche, al prossimo addio di Ibrahimovic all'Inter e al nostro campionato, alle nuove e spesso fantasiose ipotesi di mercato con un gior di milioni di euro spaventoso. Concetti suffragati dalle dichiarazioni, qualche giorno prima, dell'azionista Tronchetti Provera, che aveva fissato idealmente il prezzo di Ibrahimovic a 100 milioni, dando così l'ok a un'eventuale cessione.

Ma come nel primo caso, ecco lo Special Fireman, il pompiere nerazzuro Mourinho, che getta acqua sul fuoco divampato qualche giorno prima rassicurando il popolo interista e i media sulla permanenza di Ibra all'Inter anche per la prossima stagione: "Anch'io dico che voglio provare nuove esperienze all'estero, ma non significa che me ne andrò dall'Inter a fine stagione. E se Moratti lo vende, lo compro io". Concetto chiaro, lineare, sufficiente a porre un punto fermo sulla questione. Non c'è che dire, il portoghese sa essere molto esplicito quando si tratta di spiegare situazioni apparentemente complesse. E non ci sorprenderebbe se Ibra lo consideri l'unico punto di riferimento affidabile al quale chiedere consiglio sul proprio futuro...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 aprile 2009 alle 12:54
Autore: Fabio Costantino
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