Josè Mourinho appoggia la proposta della Fifa di limitare il numero di stranieri schierabili nelle formazioni dei club, la cosiddetta regola del "6+5", anche se pensa che i club dovrebbero avere il tempo necessario a riadeguarsi ad una norma che di fatto stravolgerebbe quelle esistenti: "Lo spirito penso che sia corretto - ha detto il tecnico dell'Inter in un'intervista all'emittente americana Espn - . Io non mi preoccupo del numero esatto, 3+3, 4+4 o 5+5, non è questo il punto. Ma la filosofia in base a cui una squadra debba guardare ai propri giovani e allo sviluppo del settore giovanile, penso che sia corretta. I club devono investire nella formazione, nei giocatori cresciuti nel settore giovanile, in quel Paese. Penso che questo riguardi anche l'empatia tra i tifosi e le squadre".

L'esempio che Mou porta è sotto gli occhi di tutti, ovvero l'esplosione del 18enne terzino Santon. "Quattro mesi fa nemmeno sapevano che Santon fosse all'Inter, e ora lo stadio è pieno di gente con indosso la sua maglietta. Perché? Perché è italiano - ha proseguito - perché è cresciuto all'Inter, perché è giovane, perché è un ragazzo che può giocare per l'Inter per i prossimi 10-15 anni. Così le persone possono sviluppare una migliore relazione con la squadra se percepiscono che lì c'è la loro nazionalità". L'importante, conclude Mourinho, è che la Fifa proceda in modo cauto. "Non possiamo fare una cosa del genere con un click - ha spiegato - penso che la maggior parte delle società non siano pronte a rispondere a una cosa del genere, dovremo procedere passo dopo passo. I club non possono sentirsi pressati per prendere questa direzione, ma nei prossimi anni ciò diventa fattibile".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 30 marzo 2009 alle 17:45 / Fonte: Espn
Autore: Christian Liotta
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