Giorni concitati in casa Inter. Dopo il ko di Bergamo, l'attenzione si sposta su altri versanti: da un lato il presunto rifiuto di Wesley Sneijder nello spalmare il compenso, dall'altro l'altrettanto presunto complicarsi della trattativa per l'ingresso della China Railway in società.

BUROCRAZIA ORIENTALE – A tenere banco è soprattutto la questione cinese. Come detto, si sarebbe complicata ulteriormente l'operazione d'ingresso nel Cda del club dei nuovi investitori a causa della pressione esercitata dalla stampa locale sull'opinione pubblica. Il China Daily, come ricorda la Gazzetta dello Sport, tuonò così: “La proprietà parziale di un club di calcio italiano non dovrebbe essere l’obiettivo di un’azienda come Crcc”. A ciò si aggiungono le lungaggini burocratiche, affatto scontate nella riuscita: sono necessarie cinque autorizzazioni (ministero del Commercio, Ufficio cambi, National Development and Reform Commission, Sasac e Consob locale) per l’ok definitivo.

ACCORDO FIRMATO – Massimo Moratti aveva avvisato i soci di questo ritardo, tanto che nel Cda di fine ottobre non furono ratificati gli ingressi dei tre nuovi consiglieri (Kamchi Li, Kenneth Huang e Fabrizio Rindi) come anticipato con certezza. Ma con altrettanta certezza dall'Inter confermano l'accordo avvenuto e firmato: un contratto vincolante che lega la nuova cordata al club. Insomma, queste lungaggini potrebbero diluire i tempi e, magari, far ripensare ad alcuni aspetti, ma il presidente resta sicuro della buona riuscita dell'affare.

WES MENO 2 – Così come per la Crcc, l'Inter sta pensando a una nuova soluzione anche per Wesley Sneijder. In particolare, la dirigenza nerazzurra intende allungare il contratto dell'olandese di un anno (fino al 2016), ma diminuendo di 2 milioni il compenso (da 6 a 4). Il tutto, in linea con la rinnovata politica degli ingaggi e pure nell'ottica dei risultati sul campo, aggiungiamo noi. Lo Sneijder del 2010 non c'è più: in teoria forse sì, ma in pratica – in campo – son due anni che si vede ben poco, sia per quantità che per qualità. Logica una presa di posizione del club, che se da un lato non può svalutare il suo numero 10, dall'altro non può negare l'evidenza.

C'E' DELL'ORO IN DANIMARCA – E però, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, l'olandese nicchia e sarebbe orientato a non accettare la nuova soluzione. Le voci del Manchester United non paiono più pressanti come prima, mentre il richiamo dell'Anzhi non esalta il talento di Utrecht. Intanto spunta Christian Eriksen, centrocampista totale dell'Ajax. Le dichiarazioni rilasciate nel suo Paese dimostrano la volontà di fare il salto: “Addio all'Ajax? Non ho detto questo, ma mi lascio ogni pista aperta. Un'esperienza nuova voglio considerarla per bene”. E il ds Piero Ausilio, che lo conosce da almeno un paio d'anni, l'ha già promosso da tempo, avendo conferme nell'ultimo match a cui ha assistito, ovvero Manchester City-Ajax. Sarà lui l'erede di Wes?

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 15 novembre 2012 alle 09:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print