Occhi fissi, testa alta, concentrazione massima. Andrea Ranocchia è un altro. E sta letteralmente stregando Andrea Stramaccioni. Nella deludente prestazione del reparto difesa contro la Roma, il centrale umbro si è distinto ancora una volta. Preciso, puntuale, una prova sufficiente in un contesto (zemaniano) tutt'altro che semplice. L'ennesima conferma dopo un inizio di stagione veramente convincente. E in crescendo, a tappe: da quando Ranocchia si è presentato in ritiro già in forma, come a voler chiudere a qualsiasi possibilità di mercato. Da quel momento, la crescita esponenziale fino alla conquista del posto da titolare.

E anche qualcosa di più. Perché non è un caso se una settimana fa Stramaccioni andava in conferenza a dire testuali parole: "Ranocchia è il futuro, può essere lui il nostro leader di adesso". Proprio così. In un'Inter che quest'anno getta le basi per presente e futuro, Andrea è un cardine. E sta dimostrando di aver ritrovato lucidità e forma. Se non è ancora da livelli altissimi, sicuramente c'è anche qualcosa da atribuire al reparto intero: un difensore è valorizzato in una difesa rodata, con Silvestre l'intesa è tutta da costruire. Il tempo c'è, le qualità anche.

Ranocchia, insomma, sta dimostrando di essersi veramente ripreso nel momento più difficile. Andrea è un altro, testa al lavoro e niente chiacchiere. Prandelli non lo convoca neanche sotto tortura? Pazienza, si terrà i piacevoli 2-2 contro la Bulgaria. Ranocchia è un altro, pensa solo a far bene con l'Inter. Quel che sarà, sarà. Tanto lavoro, impegno, concentrazione assoluta. La fase di evoluzione è più vicina di quanto non sembri. Bisogna puntare su questo ragazzo, un classe '88. Perché può essere il leader del presente e del futuro. Dalla società all'allenatore tutti ci puntano, lui adesso ha saputo prendersi le responsabilità. Per un nuovo Ranocchia, più forte. Un leader, si spera. Come non lo avete mai visto...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 08 settembre 2012 alle 01:30
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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