"Questo torneo mi ricorda l'altro Mondiale, quello per nazioni". Dopo l'anticipazione di quest'oggi (RILEGGI QUI), DAZN propone l'intervista integrale a Lautaro Martinez, capitano dell'Inter, che parla nel dettaglio degli incontri che la squadra nerazzurra dovrà sostenere nel girone della competizione, partendo da quello contro i messicani del Monterrey al Rose Bowl di Pasadena: "Sarà una grande partita, in un ambiente caldissimo e importante visto che si gioca in uno stadio molto grande, dove possono entrare tante persone. Poi Los Angeles è vicina al Messico, sarà divertente. Più persone ci sono e più il clima sarà caldo. Più è dura e più si alzano le motivazioni e questo è molto importante".
Dopo il Monterrey, toccherà al River Plate a Seattle, ed è inevitabile che questa sfida per il Toro rappresenti qualcosa di assolutamente unico: "L'ho affrontato quando ero in Argentina, dove è un club molto grande a livello mondiale. Dovremo prepararci al meglio per quella partita, e loro dovranno prendersela seriamente come noi, come fosse una finale. E questo vale per tutti i match, ma qui dovremo dare tutti il massimo perché sappiamo come sono, ho compagni di Nazionale che giocano nel River Plate. Sarà un grande match da giocarci a pieno. I tifosi saranno con noi negli Stati Uniti".
Sui suoi sentimenti per l'Inter, Lautaro aggiunge: "Abbiamo vinto tanti titoli negli ultimi anni, l'ultimo è stato speciale per noi perché abbiamo cucito la seconda stella battendo i nostri rivali del Milan. Grazie a Dio ci siamo riusciti e questo rimarrà nella storia. Questa è la cosa importante, e questo rende l'Inter uno dei migliori club italiani e del mondo, e lo porteremo sempre in alto".
La Copa America vinta negli Stati Uniti.
"È stata speciale, è stata la prima volta che si è giocata una Copa America negli USA. Abbiamo fatto tanti viaggi ma è stata una bella esperienza, coronata con un'altra Coppa davanti ai tifosi che ci hanno accompagnato. Ora dobbiamo andare avanti il più possibile in questo torneo, perché sappiamo cosa rappresentano gli USA nel mondo; dobbiamo godercela, sarà veramente speciale".
Il calcio negli Stati Uniti.
"Oggi ci sono grandi calciatori anche negli USA, prima succedeva meno. Ci sono tante stelle in quel campionato come il mio compagno di Nazionale Lionel Messi più altri grandi giocatori che hanno fatto crescere il calcio nel Paese. È un messaggio importante. Io negli Stati Uniti ci sono stato dopo la Coppa America in vacanza, è un Paese con una cultura simile ma diversa da quella argentina. Ci sono molte similitudini coi sudamericani, è un Paese dove ci si diverte molto perché ci sono tante cose da fare".
Sul ruolo di capitano.
"La qualtià del giocatore e la qualità della persona per me sono le due cose da tenere a mente quando scegli un leader o il capitano di una squadra".
Se potessi giocare con una leggenda del calcio, quale sceglieresti?
"Non voglio rispondere sempre Diego Armando Maradona, anche se è super importante per noi. Dico Mario Alberto Kempes, Pelé, giocatori così, che hanno giocato al livello di Maradona. Hanno lasciato un segno nel calcio, hanno definito un prima e un dopo, mi piacerebbe giocare con loro. Perché non organizzarlo?".
Il compagno più simpatico?
"Ce ne sono tanti. Siamo un gruppo divertente, l'allegria è molto importante nello spogliatoio. Marko Arnautovic ha sempre un sorriso per tutti, poi Nicolò Barella, Federico Dimarco... Ci sono tanti ragazzi divertenti che organizzano scherzi. Ora non ne ricordo uno specifico da raccontare che ci ha fatto ridere molto, ma siamo un gruppo simpatico e questo è importante nella vita di tutti i giorni".
Il calcio unisce le persone.
"Significa molto, è vero, dietro c'è un sacco di verità. Io parlo sempre di storie personali, come quando ho vinto il Mondiale 2022 in Qatar. L'Argentina era unita pur essendo all'estero. A Buenos Aires c'erano 5 milioni di persone a seguire il nostro pullman. Il calcio ci ha uniti come nazione, in un momento di difficoltà dopo la pandemia e dopo aver sofferto tanto per il nostro Paese che era messo male economicamente. Come comunità e da argentino, quella situazione è stata incredibile e la ricorderò per sempre, perché non avrei mai immaginato cosa avrebbe generato la vittoria del Mondiale e il rientro in patria. Il calcio unisce intere generazioni, un nonno che prende per mano il nipote, il nipote prende per mano il figlio e il figlio prende per mano il padre. questo intendo. Ci sono delle amicizie nate grazie al calcio, seppur non ci si vede per tanto tempo, e che rimangono. Nascono delle coppie, è incredibile cosa può fare il calcio. Succede anche qui in Italia, nel quotidiano, quando un tifoso di un'altra squadra ti chiede una foto. È un esempio di come il calcio unisca la società".
L'importanza del rispetto.
"Certamente, ci sono sempre 2-3 cose da rimarcare ma questa è quella più importante per unirsi e rispettarsi a vicenda, per rispettare le opinioni degli altri, gli avversari, consentire agli altri tifosi di esprimersi in libertà. Questa è la cosa principale, esprimersi liberamente vuol dire rispettare gli altri".
Affrontare il razzismo.
"È molto importante; è un tema molto delicato, che fa soffrire molte persone. Ma dobbiamo essere più uniti di sempre. Il calcio, le persone che condividono le giornate con noi, anche chi guarda il calcio. Dobbiamo essere tutti uniti per far sì che non succedano più queste cose perché siamo tutti uguali e dobbiamo rispettarci a vicenda. Parlo come collega, come calciatore, come compagno ma anche come tifoso. Questa è la cosa principale".
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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