Ne abbiamo parlato brevemente già questa mattina, ma probabilmente è un discorso che merita un maggiore approfondimento. Perché tanto abbiamo detto su Marco Fassone, su quali siano i suoi trascorsi prima della nomina come nuovo direttore generale dell'Inter, e su quale sia o potrebbe essere il suo ruolo all'interno della società. Ma fa piacere sottolineare il modo in cui il dirigente di Pinerolo si è saputo presentare all'Inter, e soprattutto quanto poco tempo abbia impiegato per inserirsi e soprattutto imporsi come elemento di rappresentanza della società, come colui che ci mette la faccia in ogni occasione. Insomma, è degno di nota il modo in cui si è candidato nel ruolo di "uomo forte" del club di Corso Vittorio Emanuele, quello che tanto spesso è stato reclamato dai tifosi specie nell'ultima, martoriata stagione. 

Fassone, come abbiamo avuto modo di documentare, è stato presente in rappresentanza dell'Inter in tutte le occasioni pubbliche, anche non prettamente legate al club nerazzurro, siano queste la presentazione dei calendari come quella del nuovo pallone del prossimo campionato. Ha presenziato anche al ritiro di Pinzolo prendendo parte attiva alla presentazione dei nuovi arrivati Samir Handanovic e Matias Silvestre, assumendosi anche il compito di presentare brevemente i giocatori prima delle domande della stampa, cosa avvenuta anche qualche giorno fa al momento della presentazione di Mudingayi. Particolare, questo, da non sottovalutare: perché sono anche queste iniziative, da non confondere con voglia di protagonismo ma da interpretare come segnale di presenza il più possibile tangibile e aperta, che indicano una forte voglia di partecipare alle scelte della nuova Inter e di esprimere le idee per conto della società. Insomma, mostrarsi, mettere la faccia, in ogni momento.

Marco Fassone, quindi, da vedere come elemento cardine di una dirigenza che sta operando scelte decise verso il rinnovamento, come testimoniano gli arrivi di nuovi uomini quali Valentino Angeloni come capo degli osservatori e Umberto Marino come segretario generale, fino all'innesto di Ivan Ramiro Cordoba, che da giocatore è stato promosso team manager, ideale collante tra gruppo e società. Uomini che hanno il compito di tracciare la strada verso il futuro, che passerà magari da nuovi soci dall'estero, e, si spera il prima possibile, dal nuovo stadio.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 29 luglio 2012 alle 15:10
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print