Stavolta la reazione dell’Inter non frutta la vittoria, ma evita una sconfitta pesante contro un Bari spumeggiante e in grado di approfittare della crisi a centrocampo della capolista, arrivando persino a sognare la vittoria in virtù di un doppio vantaggio che a metà secondo tempo lasciava poche speranze a Milito e compagni. Poi l’arrembaggio nerazzurro raddrizza lo 0-2 trasformandolo in 2-2, risultato su cui pesano alcune interpretazioni ‘personali’ del signor Rosetti, tra i peggiori in campo. Un pareggio meglio di una sconfitta, dunque, ma quel che va sottolineato è l’orgoglio dell’Inter, capace di uscire dal campo imbattuta così come fatto contro il Siena una settimana prima. Benissimo, ad ogni modo, il Bari, che anche contro i nerazzurri si è confermato avversario di grande valore e forse avrebbe meritato qualcosina di più

Sarà stata la paura per le incursioni di Alvarez, ma alla fine nonostante i consigli offertigli il giorno prima Josè Mourinho preferisce Cordoba a Santon, che da possibile titolare si ritrova ancora a guardare una partita dalla panchina. È questa l’unica novità di uno schieramento, quello nerazzurro, assai preventivabile, con Milito unica punta supportato da Sneijder, Balotelli e Pandev. Ventura, rispetto alle aspettative, rinuncia a Rivas sulla fascia sinistra e inserisce il giovane Koman. Masiello gioca centrale, Belmonte in fascia al suo posto. Dopo neanche 16 secondi l’Inter sfiora il vantaggio: il pressing degli avanti nerazzurri mette in difficoltà la retroguardia pugliese, che perde un pallone sanguinante e lo consegna al sinistro di Sneijder, appena a lato dopo una deviazione. Non sarà questo l’unico errore della difesa biancorossa.

L’Inter parte bene e pressa alto fiutando l’imbarazzo dell’avversario nel gestire il pallone, ma con il trascorrere dei minuti cede sempre più terreno, complice un centrocampo che può contare solo su Muntari e Zanetti. Al 13’ Julio Cesar legge male un lancio per Barreto, che tiene vivo un pallone insidioso sul quale la retroguardia interista salva in extremis. Il Bari aumenta l’aggressività e comincia a macinare gioco sulle fasce, dove il duello Alvarez-Cordoba vede a sorpresa in difficoltà il colombiano. Proprio l’esterno di Ventura ha una buona chance al 29’, su assist al bacio di Donati: bravo Julio Cesar a chiudergli lo specchio con il piede. L’estremo difensore nerazzurro si ripete due minuti dopo sul sinistro potente e in corsa di Parisi. Il Bari gioca un buon calcio, fatto di rapide verticalizzazioni e scambi improvvisi che mettono in crisi i difensori ospiti. Il primo tempo si conclude con un po’ di nervosismo, ma senza ulteriori occasioni da gol.

Nella ripresa i ritmi si mantengono alti e i pugliesi riprendono a spingere con convinzione, ma è l’Inter a sfiorare il vantaggio con la solita punizione di Sneijder: l’olandese, invece di mettere il pallone in mezzo come lecito attendersi, fionda il pallone all’incrocio dei pali ma Gillet è spettacolare nel riflesso. Sul corner successivo, brividi per i tifosi del San Nicola, che vedono due pericolosi tentativi, prima di Milito, poi di Cordoba, che però non fruttano nulla. Nel complesso, però, i nerazzurri sembrano più sereni e provano a imporre finalmente il loro gioco, pur senza entusiasmare. Al 59’ Rosetti assegna un rigore discutibile al Bari, per un fallo di mano di Samuel su un sinistro di Meggiorini. Difficile sostenere con convinzione che l’intervento sia volontario, evidentemente le proteste del Chievo hanno sortito i loro effetti. Fatto sta che Barreto trasforma con freddezza. Trascorrono due minuti e Lucio si fa prendere in giro da Parisi, che lo costringe al fallo in area. Stavolta il rigore è ineccepibile e Barreto compie ancora il suo dovere: 2-0 per il Bari, risultato clamoroso.

Sotto di due reti, Mourinho chiama in panchina Samuel e Muntari (inguardabile), inserendo Quaresma e Santon. Ma la frittata è ormai fatta, perché i pugliesi viaggiano sulle ali dell’entusiasmo e l’Inter non sembra avere le armi per opporre una reazione concreta, causa minoranza in mezzo al campo. Al 67’ in contropiede, come volevasi dimostrare, Alvarez impegna severamente Julio Cesar. La trazione anteriore nerazzurra però sortisce i suoi effetti al 68’: destro di Balotelli smorzato dalla difesa biancorossa e Pandev si avventa come un avvoltoio sul pallone vagante, gestendolo nel modo migliore e trovando il gol dell’1-2, il suo primo nerazzurro.

Passano 4 minuti e da una palla persa di Donati nasce un contropiede che si conclude con un fallo di Bonucci in area su Pandev. Rigore ed espulsione, anzi no: Rosetti si limita ad ammonire il difensore pugliese, scatenando le ire della panchina nerazzurra (Oriali espulso). Milito, dal dischetto, non si scompone e firma un sorprendente 2-2. La partita comunque promette altre emozioni, anche alla luce dell’atteggiamento spregiudicato delle due squadre. Non è un caso se Alvarez abbia la palla del 3-2, ma controlli male a tu per tu con Julio Cesar. In campo serve ordine e Mourinho richiama in panchina uno spento Balotelli, preferendo l’equilibrio di Cambiasso. La partita è sempre viva e Meggiorini ci prova dalla distanza, sfiorando il palo con Julio Cesar proteso in tuffo. È l’ultima emozione del match, che dopo 4 minuti di recupero si conclude tra strette di mano e reciproca soddisfazione, per chi ha dimostrato di essere un’ottima squadra e per chi ha evitato una sconfitta che a un certo punto sembrava scritta.

BARI-INTER 2-2 (primo tempo 0-0)

MARCATORI: Barreto (B) al 15' su rigore e al 18' su rigore (rig.), Pandev (I) al 24', Milito al 29' s.t.

BARI (4-4-2): Gillet; Belmonte, A. Maisello, Bonucci, Parisi; Alvarez (44' s.t. Kamata), Gazzi, Donati, Koman (32' s.t. Rivas); Meggiorini, Barreto. (Padelli, De Vezze, S. Masiello, Greco, Allegretti). All. Ventura.

INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel (19' s.t. Quaresma), Cordoba; Muntari (19' s.t. Santon), Zanetti; Pandev, Sneijder, Balotelli (34' s.t. Cambiasso); Milito. (Toldo, Materazzi, Carlsen, Arnautovic). All. Mourinho.

ARBITRO: Rosetti.

NOTE: spettatori 60mila circa. Ammoniti: Parisi, Samuel, Lucio, Bonucci, Belmonte. Recupero: 3' p.t.; 4' s.t.. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 gennaio 2010 alle 22:43
Autore: Fabio Costantino
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