Un'amichevole conta fino a un certo punto, ma ieri Mazzarri ha ricevuto risposte davvero incoraggianti da quella che si potrebe definire l'Inter B. Il tecnico toscano, privo di 11 nazionali, si trovava a testare quasi tutte le alternative, più che mai di moda coi problemi che stanno flagellando i nerazzurri (nulla di serio a parte lo stiramento del Principe, ma piccoli stop che impongono un leggero turnover), e la risposta è stata un netto 3-0. Il gioco non è stato entusiasmante nel corso di tutti i 90 minuti, ma si sono visti dei miglioramenti rispetto alla gara "fac simile" con il Lugano, con qualche lampo a far notare la differenza di categoria tra le due squadre.
CARTE MISCHIATE - Mazzarri voleva valutare qualche giocatore che aveva trovato meno spazio, come Mudingayi, Samuel, Andreolli, Wallace e Belfodil. Per questo il tecnico schiera l'undici iniziale con qualche titolarissimo fuori ruolo. Juan parte esterno a sinistra e Cambiasso da mezzala. Nuove soluzioni? Tutt'altro, solo un modo per poter toccare con mano finalmente Mudingayi da vice Cambiasso e dare una giornata di libertà al brasiliano (sia Nagatomo che Pereira sono in nazionale), esentandolo dai rigidi compiti tattici. La difesa nel corso della gara tiene bene. Samuel sembra avvicinarsi alla forma ideale e finalmente Andreolli si mostra sicuro per tutta la gara. In mezzo Mudingayi è una roccia e dà segnali importanti. La catena di destra, con Wallace e Kuzmanovic, non vive una gionata di grazia. Il serbo comunque mostra più personalità del brasiliano, che incappa nella prestazione sbagliata e non riesce a rendersi pericoloso (quasi tutti i cross da buona posizione vengono rimpallati dai difensori svizzeri). Juan a sinistra è un treno e cerca spesso l'uno-due con un incostante Belfodil. L'algerino ha l'aria di chi vorrebbe spaccare il mondo, ma alterna giocate pregevoli ad errori banali. Mazzarri si sgola per fargli giocare prima il pallone e muoversi in modo più disciplinato. Era il suo banco di prova e si può dire che non ha convinto del tutto, nonostante il gol.
PARTENZA SPRINT - Dopo 50 secondi i nerazzurri si trovano in vantaggio. Un retropassaggio scriteriato della retroguardia del Locarno libera Belfodil davanti al portiere. L'algerino è abbattuto in area, il penalty sacrosanto. Almeno dal dischetto Belfodil si mostra più freddo di inizio stagione (due gli errori dagli undici metri nell'amichevole estiva con la Rappresentativa del Trentino). Da lì i nerazzurri provano prendere in mano il pallino del gioco, ma si rendono pericolosi solo con giocate dei singoli. Un primo tempo in generale piuttosto noioso, senza spunti. I due tiri in porta arrivano da fiammate del giovane Ventre. Wallace avrebbe più di una chance di imbeccare le punte dal fondo, ma il brasiliano pecca di imprecisione. Gli svizzeri rimangono chiusi nella propria metà campo, ma l'Inter non trasforma la mole di gioco in altrettante occasioni da rete. I boati del pubblico vanno più a chi sta a bordo campo, Moratti e Zanetti, che guardano la partita assieme e rispondono ai cori dei tifosi.
FURIA DANESE - Nella ripresa Olsen subentra a un Cambiasso sottotono e crea il panico nella retroguardia svizzera. Il giovane ormai ex Primavera ha la personalità giusta e mostra tutto il repertorio: gioca a testa alta e si concede dribblig e giocate spettacolari, che infiammano le tribune. Trova un gol dopo una serpentina infinita, anche se favorito da un rimpallo. Il suo ingresso restituisce interesse alla partita. Magari troppo individualista a tratti, soprattutto per il diktat mazzarriano, ma anche lui apprezza il talento puro del danese. In questa Inter dura trovargli un posto, ma è rimasto per crescere allenandosi con i big, almeno fino a gennaio. Lì potrà decidere se andare a farsi le ossa in provincia. La fila per averlo è interminabile, ma i nerazzurri ci puntano e lo daranno solo in prestito. La gara va in cassaforte col 3-0 di Samuel e Castellazzi ha tempo nel finale per togliere la polvere dai guanti con un paio di buoni interventi.
INTER GIOVANE - Wallace e Olsen sono dei classe '94, giusto ricordarlo, ma ormai in pianta stabile in prima squadra. Chi sogna di fare il grande salto sono Donkor e Ventre. Il difensore classe 1995 domina dall'anno scorso in Primavera. Oggi gara pressochè impeccabile e una personalità davvero fuori dal comune. Sarà rimasto impressionato chiunque non lo ha mai visto giocare nella squadra di Cerrone, dova è leader del reparto arretrato. Le doti atletiche sono incredibili, ora sta affinando la tecnica e la posizione. La base di talento però c'è tutta. Michael Ventre, classe 1996, è arrivato l'ultimo giorno di mercato dal Genoa. Fisico alla Giovinco, grande tecnica e fiammate da potenziale campione. Deve crescere tanto, ma la sfrontatezza non manca. Lui il più pericoloso dei nerazzurri nel prio tempo. Infine Federico Bonazzoli, classe 1997, una vera promessa sia dell'Inter che del calcio italiano. Ha fatto scalpore, giustamente, la mancata convocazione ai Mondiali Under 17 e Mazzarri gli concede l'esordio tra i grandi dell'Inter. I primi minuti da professionista di un campione del futuro, tutta l'Inter ci crede.
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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