Mancano poche ore al fischio d’inizio della sfida che vedrà contrapposte al Giuseppe Meazza di San Siro le due formazioni di Inter e Verona. Due squadre appaiate dal punto di vista della classifica (solo un punto separa i veronesi dalla squadra nerazzurra), ma che si approcciano alla partita con alterne fortune e, soprattutto certezze di formazioni.

Se i problemi di abbondanza sono all’ordine del giorno per il grande ex Andrea Mandorlini, un discorso diametralmente opposto può essere associato alla formazione guidata da Walter Mazzarri, costantemente alle prese con dubbi di formazione legate agli infortuni e ad un concetto, quello dell’equilibrio fra i reparti che prima lo ha costretto ad abbandonare il progetto delle due punte di ruolo e poi ad accantonare giocatori dai piedi più vellutati in favore di quantità e sostanza soprattutto nella fascia centrale del campo.

Per la prima volta, dopo la sfida contro il Catania al ‘Massimino’ e contro il Cagliari al ‘Rocco’ di Trieste, Ricky Alvarez e Mateo Kovacic potrebbero trovare il campo da titolari fin dal primo minuto della sfida contro il Verona. Su 720 minuti giocati in 8 partite dall’Inter, infatti, Walter Mazzarri ha concesso il campo in contemporanea ai due giocatori più talentuosi della rosa soltanto per 198 minuti. Anche nelle due sfide contro Catania e Cagliari, in realtà, la partita in contemporanea dei due trequartisti non è andata oltre la prima frazione della gara. Se a Catania è stato il secondo infortunio muscolare del centrocampista croato a interromperne la gara, a Trieste la scelta di affidarsi alle due punte, con l’inserimento dal primo minuto del secondo tempo di Mauro Icardi aveva tolto dal campo l’estro di Alvarez.

I dubbi, soprattutto per il talento classe ’94 originario di Linz, rimangono nella mente di Walter Mazzarri che potrebbe preferirgli, ancora una volta la duttilità di Saphir Taider. Eppure, contro un Verona che tende a distruggere le fonti di gioco dei propri avversari, la scelta di avere più qualità in mediana potrebbe portare un grosso giovamento in fase di costruzione. Contro la Juventus, Mandorlini scelse di marcare a uomo Andrea Pirlo a tutto campo, con Jorginho che si piazzò alle costole del talento bresciano, limitandone giocate e fantasia. Con l’inserimento di Kovacic, Mazzarri costringerebbe Jorginho, e quindi Mandorlini, a compiere una scelta, lasciando quindi libertà di invenzione all’uno o all’altro dei talenti nerazzurri.

Tutto passerà dalle scelte definitive di Walter Mazzarri. Se in settimana l’allenatore toscano avrà trovato i giusti equilibri fra i reparti, questa sera a San Siro sarà, finalmente, il momento dei piedi buoni a centrocampo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 26 ottobre 2013 alle 15:31
Autore: Emanuele Tramacere / Twitter: @tramacema
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