Ieri l'amichevole contro la Dinamo Kiev che ha offerto ulteriori spunti tattici, oggi, Ferragosto, calma apparente in attesa da domani di riprendere i lavori. Annunciati Edin Dzeko e Denzel Dumfries, l'Inter è alla ricerca di un altro attaccante per completare il reparto offensivo che presto perderà Andrea Pinamonti, destinato verosimilmente all'Empoli. Al momento, posto che Dusan Vlahovic venga valutato uno sproposito e ci sia concorrenza estera per il serbo, le candidature si riducono a due nomi, i soliti: Joaquin Correa e Duvan Zapata.
Molto diversi tra loro, chiunque arrivasse dei due porterebbe Simone Inzaghi a proporre un'Inter diversa. L'argentino è ben noto all'attuale tecnico nerazzurro, una seconda punta dal dribbling facile che però sotto porta non brilla per lucidità. Ma vista la squadra proposta ieri, con Stefano Sensi alle spalle di Edin Dzeko, el Tucu sarebbe quasi perfetto da collante tra punta centrale e centrocampo. Inoltre, il suo eventuale arrivo si sposerebbe sia con Dzeko sia con Lautaro Martinez, entrambi a proprio agio da centravanti centrale.
Zapata invece rappresenterebbe il proseguimento dell'impostazione di Antonio Conte, perché per caratteristiche sarebbe il sostituto ideale di Romelu Lukaku. Una prima punta in grado di svariare su tutto il fronte offensivo ma anche di attaccare pesantemente la profondità. Con il colombiano il reparto offensivo sarebbe composto da due numeri 9 classici e da due seconde punte come Alexis Sanchez e Lautaro, che continuerebbe il lavoro da simil trequartista iniziato con l'ex allenatore dell'Inter. In pratica, invece di Lukaku senza un suo vice, ci sarebbero due prime punte senza più Big Rom. Numericamente, un vantaggio senza dubbio, al netto dei dubbi sulle condizioni di Sanchez e dall'assenza palese di un attaccante veloce e abile in contropiede. Con l'enorme vantaggio di avere in Dzeko una punta capace di giocare al fianco di chiunque senza troppi problemi.
I due concorrenti per riempire la casella rimasta vacante nel reparto offensivo però si trovano in situazioni di mercato diverse. Per il colombiano l'Atalanta non è entusiasta di iniziare una trattativa e comunque non chiederebbe meno di 40 milioni di euro, posto di trovare in tempi stretti un sostituto (Gianluca Scamacca in uscita dal Sassuolo può essere un'opzione). Per l'argentino l'Inter non andrebbe oltre i 30 milioni bonus compresi, consapevole del fatto che causa indice di liquidità oltre i limiti consentiti la Lazio abbia bisogno di concretizzare una cessione, altrimenti non potrebbe tesserare i nuovi acquisti. Tutto porta a pensare che Correa sia il prescelto, sia perché ha chiesto di andare a Milano da Inzaghi sia perché Maurizio Sarri non punterebbe su di lui. Quadro ideale per ottenere un prezzo favorevole, non ci fosse di mezzo Claudio Lotito che per questioni di principio accetterebbe anche di rimetterci soldi. E la sua richiesta è di almeno 35 milioni cash, senza bonus.
Giorni di riflessione dunque in casa nerazzurra, la sensazione è che chiunque venga scelto sarebbe una buona soluzione anche se la patata bollente poi passerebbe a Inzaghi, 'costretto' ad adeguare tatticamente la squadra al nuovo arrivato. In un periodo di spending review, è possibile che a vestire la maglia nerazzurra sarà colui che rappresenterà un buon affare dal punto di vista economico in base anche al valore del giocatore. Da domani si rientrerà nel vivo.
Molto diversi tra loro, chiunque arrivasse dei due porterebbe Simone Inzaghi a proporre un'Inter diversa. L'argentino è ben noto all'attuale tecnico nerazzurro, una seconda punta dal dribbling facile che però sotto porta non brilla per lucidità. Ma vista la squadra proposta ieri, con Stefano Sensi alle spalle di Edin Dzeko, el Tucu sarebbe quasi perfetto da collante tra punta centrale e centrocampo. Inoltre, il suo eventuale arrivo si sposerebbe sia con Dzeko sia con Lautaro Martinez, entrambi a proprio agio da centravanti centrale.
Zapata invece rappresenterebbe il proseguimento dell'impostazione di Antonio Conte, perché per caratteristiche sarebbe il sostituto ideale di Romelu Lukaku. Una prima punta in grado di svariare su tutto il fronte offensivo ma anche di attaccare pesantemente la profondità. Con il colombiano il reparto offensivo sarebbe composto da due numeri 9 classici e da due seconde punte come Alexis Sanchez e Lautaro, che continuerebbe il lavoro da simil trequartista iniziato con l'ex allenatore dell'Inter. In pratica, invece di Lukaku senza un suo vice, ci sarebbero due prime punte senza più Big Rom. Numericamente, un vantaggio senza dubbio, al netto dei dubbi sulle condizioni di Sanchez e dall'assenza palese di un attaccante veloce e abile in contropiede. Con l'enorme vantaggio di avere in Dzeko una punta capace di giocare al fianco di chiunque senza troppi problemi.
I due concorrenti per riempire la casella rimasta vacante nel reparto offensivo però si trovano in situazioni di mercato diverse. Per il colombiano l'Atalanta non è entusiasta di iniziare una trattativa e comunque non chiederebbe meno di 40 milioni di euro, posto di trovare in tempi stretti un sostituto (Gianluca Scamacca in uscita dal Sassuolo può essere un'opzione). Per l'argentino l'Inter non andrebbe oltre i 30 milioni bonus compresi, consapevole del fatto che causa indice di liquidità oltre i limiti consentiti la Lazio abbia bisogno di concretizzare una cessione, altrimenti non potrebbe tesserare i nuovi acquisti. Tutto porta a pensare che Correa sia il prescelto, sia perché ha chiesto di andare a Milano da Inzaghi sia perché Maurizio Sarri non punterebbe su di lui. Quadro ideale per ottenere un prezzo favorevole, non ci fosse di mezzo Claudio Lotito che per questioni di principio accetterebbe anche di rimetterci soldi. E la sua richiesta è di almeno 35 milioni cash, senza bonus.
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