"Il campionato non è finito ma è solo nelle mani dell’Inter. È evidente...". A parlare è Walter Zenga, dalle colonne di Tuttosport. "La vittoria di Firenze dice che il Milan c’è ancora. I periodi no capitano a tutte le squadre. All’Inter è successo con l’eliminazione della Champions League. Il Milan ha pagato gli infortuni, l’assenza di Ibrahimovic, il peso del giocare il giovedì in Europa".

Determinanti alcuni fattori, tra cui un Lukaku lanciatissimo. Sicuramente in pochi rimpiangono oggi Mauro Icardi. "Icardi la sua media gol l’ha sempre mantenuta, critiche o no. E poi anche all’inizio c’era chi criticava Lukaku. Siamo sempre legati ai gol, se segni sei bravissimo, se non segni sei da mandare via", dice Zenga. 

Giudizi che forse sono stati affrettati anche con Conte. "Se vai indietro di tre mesi, con la doppia eliminazione da Champions ed Europa League, Conte era il più scarso di tutti. Eppure sono passati solo tre mesi. Un allenatore vince anche quando costruisce un gruppo, se costruisci una mentalità. Uno come Antonio lo vedo vincente non perché alza un trofeo ma perché porta la società a un livello superiore". 

Anche sulla questione Handanovic, colpito quest'anno da critiche prima di risalire la china, Zenga ha una posizione netta. "Il suo rendimento è sempre stato medio-alto, un rendimento che si addice a un portiere di una squadra titolata e con una grande storia di portieri come l’Inter". Una volta di più, "l'Uomo Ragno" racconta del suo amore per i nerazzurri quando gli si pone un quesito su chi è più forte tra lui, Pagliuca, Julio Cesar e Handanovic.  "I giovani s’identificano più in Julio Cesar che ha avuto la fortuna di vincere il Triplete. Ma la differenza che esiste tra tutti questi portieri e me: non è solo una questione di bravura, tecnica o stile. C’è altro. La differenza è che io sono nato all’Inter. Io sono sempre stato interista. Gli altri ci sono arrivati. Io la maglia la bacio perché è la mia maglia, perché io qui ci sono nato, gli altri perché si sono professati interisti. E’ una cosa un po’ differente. Per me è sempre stato un vantaggio essere un tifoso e ho anche sempre convissuto con le critiche, con le pressioni. Sapevo che quando le cose andavano male la gente da me si aspettava sempre qualcosa in più".  

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Sezione: Focus / Data: Lun 29 marzo 2021 alle 09:45
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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