"Inter grande delusione? Ce n'è anche qualche altra, però l'Inter sta un po' tradendo le aspettative. Il calcio è fatto così. I nerazzurri hanno fatto molti acquisti e Mancini di solito non sbaglia mai come dimostrano i risultati raggiunti nei club in cui ha lavorato, però non è riuscito a dare una linea a questa squadra". Questa l'analisi di Gigi Simoni, intervenuto ai microfoni di TMW a margine della consegna del premio 'La Clessidra' a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. "Quando cominci ad avere formazioni continuamente diverse è un brutto segno perché vuol dire che la squadra fatica a trovare un gioco e che hai delle incertezze sul valore dei giocatori. A me dispiace per la squadra, però purtroppo la vedo in un momento brutto".

L'Inter può considerarsi già tagliata fuori dalla corsa al terzo posto? "Io - afferma l'ex tecnico nerazzurro - in tanti anni nel calcio ho imparato a non fare mai dei pronostici. La Juve sembrava tagliata fuori dallo scudetto ed è già prima, altre squadre che aspettavamo con molto interesse hanno peggiorato e stanno andando male. Io dico che l'Inter il terzo posto lo può raggiungere, perché la squadra ce l'ha, ma se perdi altri punti fai fatica". Pesa forse l'assenza di un regista. "Ho letto qualche critica di Zanetti. Questo è un brutto segnale, perché quando si comincia a dire che manca qualcosa vuol dire che la squadra va male. Adesso ci vorrebbe un po' di silenzio attorno, ma come si fa? L'Inter è una squadra che fa parlare e le critiche non fanno che peggiorare le cose".

Simoni dà la sua diagnosi sui nerazzurri: "È un'annata un po' sbagliata. Faccio sempre attenzione a quello che dico perché l'Inter è una squadra che mi sta particolarmente a cuore. Ho fatto una riflessione generale, più che per la squadra di Mancini: per vincere i campionati ci vogliono grandi allenatori, ma non sono determinanti in assoluto. Ci vogliono dei grandi giocatori, che devono essere campioni. L'Inter è fatta di molti buoni giocatori ma di pochi campioni. Il Napoli ha quattro-cinque-campioni ed è secondo, la Juve ne ha dieci-dodici ed è prima, le altre sono lì che lottano per terzo, quarto e quinto posto. Anche la Fiorentina e la Roma, sono tutte squadre fatte da ottimi giocatori ma da pochi campioni. I campioni sono giocatori, uomini, fanno il loro lavoro con facilità. Quelli che invece devono sudare per tirare fuori tutte le capacità fanno un po' fatica. Per l'Inter all'inizio sembrava che tutto funzionasse bene, invece è al pari di Milan, Roma e Fiorentina. Queste squadre non possono arrivare prime".

Sezione: Focus / Data: Mar 01 marzo 2016 alle 21:14
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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