"La sensazione è quella di aver compiuto un passo storico per Milano, e penso che tra qualche anno, quando ci sarà uno stadio nuovo e il quartiere di San Siro avrà cambiato volto, ci renderemo conto del valore di questo voto", ha detto Martina Riva, Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, intervistata da MilanNews.it a qualche giorno dai 24 sì che hanno avallato la delibera per la cessione dello stadio Giuseppe Meazza e le aree limitrofe a Inter e Milan.

Un Consiglio comunale "fiume". Con quale prospettiva si è arrivati al voto del 29 settembre? 
"È da inizio mandato che si parla di stadio, anche in campagna elettorale. E alla fine dello scorso mandato se ne era parlato molto. Il Consiglio del 29 settembre è stato solo l'ultimo passo di un lungo percorso, che ha visto tra le altre cose anche un articolato dibattito sulle singole parti di una delibera inevitabilmente molto complessa, che ha approvato gli elementi essenziali del contratto che poi si andrà a stupilare a inizio novembre. Su questa vicenda il dibattito e il confronto non sono mai mancati, quello che conta è che alla fine si sia trovata una sintesi che ha ottenuto il via libera della maggioranza dei consiglieri comunali, e il risultato dei 24 favorevoli e 20 contrari ci consegna il dato di una maggioranza molto forte e di un centro-sinistra che si è rivelato altamente riformista e interessato al futuro della nostra città".

Adesso i prossimi passi quali saranno? 
"Probabilmente, e questo dipenderà dalle squadre, l'avvio dei lavori sarà all'inizio del 2027. Poi ci saranno tre fasi distinte".

Quali? 
"Innanzitutto verrà demolito il tunnel Patroclo, che verrà ricostruito più lontano dalle case di Via Tesio, come richiesto dal Consiglio comunale. L'apertura al pubblico è prevista per il 2031, ma la cosa importante è che fino all'apertura del nuovo stadio, il Meazza rimarrà operativo e non sarà intaccato dagli interventi. Due stadi accanto all'altro, con la terza fase che si aprirà nel 2032. Dopo aver ottenuto i titoli edilizi per realizzare il comparto plurivalente, i club potranno iniziare l'operazione di trasformazione di quell'area in un polo di attrazione capace di offrire servizi per residenti e visitatori. I lavori di questo comparto dovrebbero terminare nel 2035".

L’obiettivo rimane consegnare uno stadio per Euro 2032. Le previsioni? 
"Siamo ottimisti, sempre".

Tutta l’area intorno San Siro come potrebbe essere valorizzata? 
"Nell'area polivalente ci saranno 140.000 metri/quadri di verde, di questi 80mila saranno un parco di cui 50mila saranno verde profondo. Nell'area non si potrà fare sviluppo residenziale, ci potranno essere solo servizi accessori all'attività stadio. Quali? Hotel, ristoranti, servizi".

La Russa ha dichiarato: "Una volta costruito il nuovo stadio, sarà davvero necessario abbattere San Siro?" 
"Noi questa città dobbiamo amministrarla. Dobbiamo prendere delle decisioni basate sul principio di realtà. Non si può sempre pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non è immaginabile avere due stadi da più di 70.000 posti uno di fianco all'altro, che uso ne faremmo? Tra l’altro c’è un tema di sicurezza e anche un tema di costi di manutenzione. Noi ci diamo come obiettivo quello di avere uno stadio moderno, in un'area che sia a metà destinata al verde, verde che tra l'altro manterranno le squadre per trent'anni. Siamo grati al Meazza per tutto quello che ha rappresentato, ma dobbiamo guardare avanti e pensare alla Milano delle nuove generazioni".

Sezione: Focus / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 20:45
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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