Andrea Poli forse sarà titolare in Inter-Genoa, un match che per lui, ex doriano, sa di derby. Il numero 18 nerazzurro ha parlato all Secolo XIX, in una lunga intervista piuttosto interessante.

"Ora dormo ad Appiano. Perché? Mi piacciono lavoro e sacrificio, ma non esageriamo. Il motivo è che a casa, in centro a Milano, stanno facendo lavori nell’appartamento vicino e mi svegliano presto". Allora, branda al centro sportivo di Appiano Gentile, dopo la rifinitura mattutina, alla vigilia di Inter-Genoa. Dalla finestra alberi spogli e sole pallido che non scalda, 3 gradi all’una. Rimpianto per la Riviera? "Bei ricordi alla Sampdoria, però penso all’Inter, qui posso crescere. Dopo tanti infortuni, cerco di tornare al 100%. Voglio lasciarmi alle spalle un 2011 un po’ deludente".

Miglior prestazione nerazzurra, il 13 dicembre, a Genova. Oggi, ancora il Genoa: "Il derby vero è quello tra Genoa e Sampdoria, non tra me e Genoa. Sono battaglie rognose, belle. Come è bello quello di Milano, appena vinto. Comunque, sono legato alla Samp e un po’ di rivalità col Genoa resta".

Clima derby, tant'è che i tifosi rossoblù hanno usato il video 'carica' con Poli e Palombo, trasformato in sfottò? "L’ho visto. Ci sta e fa pure ridere. Piuttosto, peccato che quello vero fatto con me e Palombo non sia riuscito a dare la scossa. Il momento della Sampdoria? Difficile commentare, io ho vissuto anche l’incubo retrocessione. Abbiamo sbagliato tutti e spero tornino su, la Samp in B non la vedo". Chi ha condiviso con Poli la maglia blucerchiata è Pazzini: "Pazzo è un “osso”, rompe a tutti. È pesante, a volte non lo sopporto. Però abbiamo un grande rapporto".

Di Poli si dice che sia un divoratore di calcio, non solo in campo. "Vero, non maniacale, ma ne guardo tanto". E ha esperienza ma ancora volto bambino. Allora, dopo Pazzini, altre figurine: Zanetti. "Il capitano lo avevo conosciuto in attesa a un antidoping, Inter-Samp 0-0, quello dei due espulsi e delle manette di Mourinho. È un esempio professionale. E uno dei miei riferimenti, insieme a Stankovic e Chivu". Thiago Motta? "Personalità e visione di gioco. Da lui si impara tanto, sa di calcio". Diego Milito. "Altro grandissimo. Diego lega i reparti, è completo e se gli lasci il minimo spazio fa gol". Altro ex di oggi, Ranocchia. "Insieme in U21, bravo ragazzo e giocatore di grande prospettiva". All’Inter è cresciuto Mattia Destro, ora di proprietà del Grifone. "Pure lui in Under. Ha talento".

L’Inter da Gasperini a Ranieri? "Un adattamento a nuove regole e schemi, con assestamento fisico". Cosa non andava con Gasp? "Mi è difficile dirlo, ero infortunato e ho fatto un solo allenamento con lui. Non c’è un’unica ragione, anche sfortuna. E quando le cose si incanalano, difficile cambiare rotta". E con Ranieri? "Ha sempre lavorato in grandi squadre, ha esperienza per fra quadrare le cose e aiutare i giovani". Al Genoa è arrivato dal Perù il giovane Andy Polo. Dal nome, suo alter ego. "Non lo conosco. Mi somiglia?". Poi, una sorta di presentazione personale: "Non amo parlare di me in campo. E fuori sono un ragazzo normale, con passioni come musica e cinema. Faccio il giocatore, siamo dei fortunati, ma non dobbiamo perdere di vista ciò che ci circonda, la crisi che spero le regole di Monti riescano a risolvere. Sembrano dure, ma bisogna pensare agli operai a mille euro, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, ai giovani senza prospettive. Come nel film 'Generazione mille euro', precariato e incertezza sono tra le cose peggiori".

Sezione: FOCUS / Data: Gio 19 gennaio 2012 alle 18:38 / Fonte: Secolo XIX
Autore: Alessandro Cavasinni
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