"Il calcio italiano non è meno spettacolare di quello spagnolo o inglese: l’immagine è pessima, quegli stadi vuoti che fanno tristezza e non invogliano i campioni…". Queste sono le parole di Michel Platini, che alla Gazzetta dello Sport parla di tutto anche e soprattutto del momento del calcio italiano.

Dalla Champions arriva un calcio diverso da quello italiano.
"No. Napoli, Fiorentina, Roma e Juve giocano all’attacco. Sono però mancate Milan e Inter".

Intanto la Juve non mette la terza stella…
"Ha fatto 30 ufficialmente, dovrebbe. Capisco Andrea, la reazione d’orgoglio: è il capo. Però le tre stelle mi piacerebbero". 

Fair play: se i giudici non puniscono il Psg saranno polemiche.
"I club hanno chiesto il fair play, Berlusconi, Moratti, gli inglesi, i tedeschi. Noi lo abbiamo creato, i giudici decidono. Ne so quanto lei. E so che ci saranno insoddisfatti. Spero niente sospensioni, perché voglio aiutare, non ammazzare, ma non decido io". 

C’era di meglio: Salary cap, luxury tax?
"Uno dei problemi è che, malgrado tante parole, la specificità dello sport ancora non c’è. Stiamo pagando le conseguenze di Bosman: c’è una responsabilità storica di Fifa e Uefa. Oggi non può più succedere. E i politici sono preoccupati del rischio che domani i migliori 80 del mondo siano in 4 club…". 

Che si fa?
"Una volta c’era il tetto agli stranieri. Non si può più. Il 6+5 è una grande idea mia, di cui poi Blatter s’è impadronito, ma non realizzabile. L’altro strumento sono i soldi: evitare che qualcuno sia troppo ricco. Ci vuole equilibrio".

 

Sezione: Focus / Data: Gio 08 maggio 2014 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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