"Per me sarà una gara speciale, una partita difficile per il Livorno. Affronteremo un avversario che tecnicamente è fra i migliori in Italia, dovremo dare il 110%". Così Francesco Bardi, intervistato in esclusiva da Tuttosport

L’Inter è il suo futuro?
"Io sono onorato di far parte dell’Inter, è un onore sapere che il mio cartellino è di proprietà di una società fra le più importanti d’Europa, però ora sono concentrato sul Livorno, la squadra della mia città e darò tutto per questa maglia fino al termine della stagione".

Cosa dovrà fare il Livorno per uscire dal campo con un risultato positivo?
"Dovremo scrollarci in fretta l’emozione di essere in un grande stadio come San Siro. Se scenderemo in campo senza tensione eccessiva, che genera paura e timori, potremo avere la forza per cercare l’impresa".

Per lei sarà l’esordio a San Siro?
"Sì. Sono già stato due volte seduto in panchina, quando nel 2009-10 fui aggregato alla prima squadra del Livorno: devo dire che è uno stadio impressionante".

Magari un giorno sarà il suo. Adesso nell’Inter ci gioca Handanovic: è fra i migliori al mondo?
"Sì. Nel ritiro del 2012, quando c’era in panchina Stramaccioni, un tecnico che stimo, ho avuto il piacere di conoscere Samir e di allenarmi con lui. Devo dire che oltre alle sue eccellenti doti tecniche, mi ha colpito per l'atteggiamento professionale. Metteva impegno e dedizione in ogni cosa".

L’anno prima aveva carpito dei segreti da Julio Cesar?
"Sono entrambi grandi campioni e ho cercato di cogliere ogni aspetto. Sono diversi, ma io penso che chi fa ottime stagioni in serie A sia da ammirare. I grandi portieri sono quelli che riescono ad avere un rendimento costante, commettendo meno errori, perché tutti, prima o poi, ne fanno".

E la stagione dell’Inter come la valuta?
"I nerazzurri hanno una rosa competitiva, possono arrivare in alto. Con Mazzarri hanno preso uno dei migliori allenatori in circolazione".

Nell’Inter non ci sarà Milito, ma Palacio: è lui lo spauracchio numero uno?
"Io temo tutta l’Inter, non solo un singolo. Se ci focalizziamo soltanto su Palacio, saranno dolori".

Per concludere, fra i suoi modelli c’è Buffon: le piacerebbe fargli da terzo al Mondiale in Brasile?
"Non nego che tuttora Buffon sia il mio idolo, e lo sarà per sempre: uno come lui nasce ogni mille anni. Il Mondiale? Devo pensare al Livorno e migliorare, perché sono ancora giovane. E comunque la mia Nazionale ce l’ho già: devo raggiungere un Europeo con l’Under 21".

Sezione: Focus / Data: Gio 07 novembre 2013 alle 08:14 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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