All'Inter non serve neanche ricordare i precedenti indigesti che le sono costati uno scudetto, basta aver guardato il week-end dell'11esima giornata di Serie A, zeppo di trappole sul cammino delle big, per capire la pericolosità della sfida con la Lazio. Che arriva a San Siro con lo score di sei risultati consecutivi dopo il ko nel derby con la Roma, l'unica squadra di vertice che non ha commesso passi falsi nelle scorse ore e prima della classe per 47 minuti. Il tempo di assistere al gol di Lautaro Martinez, dopo appena due giri d'orologio, una perla a conclusione di un'azione che è il manifesto del calcio di Cristian Chivu: doppia riaggressione di Alessandro Bastoni su Gustav Isaksen che fa sfociare la palla in area sul piede del Toro che, tutto sbilanciato, trova d'esterno destro una traiettoria straordinaria che sorprende Ivan Provedel e infiamma i tifosi. Sono passati 2' e i padroni di casa hanno voluto mettere subito le cose in chiaro. Lo spartito tattico non cambia: la Lazio palleggia come da precetto sarriano, l'Inter divora il campo in avanti alla ricerca del pallone. Ne viene fuori un tira e molla perché, con alcune geometrie in ampiezza, gli ospiti riescono a eludere il pressing e diventano per la prima volta davvero pericolosi al 17' con Mattia Zaccagni che riceve sulla sinistra, converge all'interno del campo e calcia alto sopra la traversa da buona posizione. Corso questo piccolo pericolo, l'Inter torna a recitare il ruolo di protagonista con un Nicolò Barella in grande spolvero che conduce la solita offensiva prima di inventarsi un lob che Petar Sucic manda nettamente a lato col mancino. Niente remake di Calha-Zielinski a Verona, ma come al Bentegodi l'Inter è talmente in controllo del gioco da portare alla conclusione ai bordi dell'area di rigore Manuel Akanji, che di professione farebbe il difensore. E, come tale, al 33', deve spendere un fallo tattico per rimediare a una lettura sbadata su Zaccagni di Denzel Dumfries. Le ammonizioni diventano due quando Sucic va deciso in scivolata su Zaccagni. Il male minore quando giochi sempre guardando in avanti, una strategia che permette all'Inter di chiudere il primo tempo avanti di una rete. 

SECONDO TEMPO -
La ripresa inizia con un possesso palla prolungato alternato delle due squadra, spezzato da una ripartenza biancoceleste fermata da Denzel Dumfries con le cattive. Ammonito anche lui. Lo svizzero è l'unico sanzionato che rimane in campo perché Chivu, visto il brivido corso nei secondi precedenti in coincidenza del tiro di Mateo Guendouzi, decide che non vale la pena correre rischi inutili. Fuori Sucic e Dumfries per Zielinski e Carlos Augusto, che passa a destra. Dopo i cambi occasionissima per il raddoppio: Barella pecca di eccessivo altruismo e anziché tirare davanti a Provedel serve Lautaro che spreca malamente. Poco male perché nel giro di una manciata di secondi, l'Inter confeziona l'azione della serata: esterno di Barella che fa correre sulla destra Lautaro, bravo a imbucare per l'accorrente Dimarco il cui cross sul secondo palo diventa un pallone solo da spingere in porta per Ange-Yoan Bonny. Il Rising Star of the Month di ottobre in Serie A che brilla anche a inizio novembre. Il 2-0 diventa 3-0 grazie a una prodezza di Zielinski ma la gioia del polacco dura poco perché da Lissone richiamano Manganiello per avvertirlo che l'azione è viziata da un fallo di mano in partenza di Federico Dimarco. Si resta così, con Chivu che manda in campo Marcus Thuram al posto di Lautaro che si prende la meritata standing ovation del pubblico. Dall'altra parte, Sarri risponde con Vecino, Noslin e Pedro, che inizia la sua personale sfida contro tutti: prima tira non lontano dal palo con grande coordinazione, poi pennella sulla testa di Gila che va a centimetri dal 2-1. Sospiro di sollievo per l'Inter che, nel giro di un amen, si sarebbe trovata con appena un golletto di vantaggio dopo aver accarezzato l'idea di essere sopra di tre. L'orologio della goal line technology non suona e fissa il momento: l'Inter va alla seconda sosta stagionale da prima della classe, a braccetto con la Roma, battuta nel big match del 18 ottobre scorso. 

Sezione: Focus / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 22:40
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print