Dejan Stankovic è tornato a parlare ai microfoni di Sky Sport 24, in occasione della presentazione delle nuove scarpe Mercurial Vaport Superfly firmate dallo sponsor tecnico Nike, sulle quali il serbo ha voluto far incidere i nomi dei suoi tre figli, Stefi, Fibi e Alex. Queste le parole del Drago, raccolte da inter.it:
Stankovic, le piace questa nuova scarpa Nike?
"È veramente bella, ma l'importante è anche quello che ci metti dentro (ndr.:sorride)...Saremo in tanti sabato sera a indossarle in campo e vediamo, ci vedranno tutti. Milan-Inter sarà una partita bellissima, lo stadio sarà esaurito e se ci fossero due San Siro, secondo me, sarebbero entrambi pieni zeppi. Questo è il bello del calcio".
Quali sono i derby che ricorda?
"Se torno indietro con la memoria, quando si parla di un derby è sempre l'ultimo quello più importante di tutti. Certo è che negli ultimi tempi, un derby che può cambiare una stagione intera può essere l'occasione per recuperare qualcosa che era impossibile fino a tre mesi prima e ti può dare una grandissima spinta per il finale di stagione. E all'Inter questa spinta potrà servire anche in Champions League".
Certo è che qualche mese fa il distacco in classifica dal Milan era diverso...
"Per noi era una missione arrivare a giocare il derby a pari punti o con due di distacco dal Milan, due sarebbe stato più realistico. Era la nostra missione, è stata compiuta, ma ora ne comincia un'altra. Non l'abbiamo mai definita una mission impossible, ma un obiettivo che con le nostre qualità avremmo potuto raggiungere".
È l'Inter la squadra favorita a vincere nel derby?
"Guardando gli ultimi risultati che abbiamo raggiunto, potremmo essere noi i favoriti, ma i derby sfuggono a queste logiche. Ricordo, a partire da quelli giocati a Belgrado, passando per quelli di Roma e adesso di Milano, non è detto che vinca la favorita o perda la sfavorita. Tante volte accade il contrario".
Nei derby ha segnato tanti gol, ti sono rimasti particolarmente impressi?
"Mi è capitato di segnare un paio di volte (ndr: sorride), ma quello che mi è rimasto sicuramente più impresso è il gol dopo il quale ho corso fino alla panchina e ho spinto Roberto Mancini (ndr.: Milan-Inter 3-4, 28 ottobre 2006). Era il primo gol di quella stagione e Mancio mi prendeva in giro perchè non riuscivo a beccare la porta in quel periodo. Sì, è quello il gol che mi lasciato un po' più di traccia rispetto agli altri".
Come ricorda il primo derby di José Mourinho insieme a Wesley Sneijder? Ha fatto anche gol anche quella sera...
"Proprio pochi giorni fa ho rivisto su Sky il derby vinto per 4-0. Parlavo con mia moglie e le dicevo "Wesley era arrivato un giorno e mezzo prima della partita...!", In una gara del genere così delicata, Sneijder si è dimostrato un vero campione. Solo dei fuoriclasse come lui hanno le capacità per adattarsi così velocemente ad una gara così importante".
Quale è il vero ruolo di Dejan Stankovic?
"Ho sempre detto che posso giocare dappertutto, l'importante è star bene fisicamente. Anche sabato prossimo sarà Leonardo a decidere in base a come giudicherà la mia condizione. Io sono sempre a disposizione: un minuto, novanta minuti, non cambia tanto".
Ad un anno di distanza, Stankovic avrebbe immaginato di rivivere un mese di aprile così?
"È bello trovarsi come lo scorso anno. Tra pochi giorni inizierà il mese di aprile e, tornando indietro di un anno, era proprio questo il mese che cambiava la storia dell'Inter. Mi auguro di scrivere nuove pagine della storia nerazzurra, sarebbe il massimo. Nella passata stagione, non sembrava potesse essere vero, ma se in questa accade qualcosa di simile, sarebbe davvero il top per un giocatore'.
Che fa Stankovic se segna sabato sera?
"Non penso all'esultanza, ma magari segnassi...(ndr.:ride). Come sempre, lo dedicherei al presidente Moratti, al tutto il popolo nerazzurroo e a tutti i miei compagni".
Che cosa teme maggiormente del Milan?
"La rabbia agonistica, la voglia di dimostrare che merita quelle venti e più giornate del campionato che lo hanno visto al comando della classifica. Ripetersi non è bello, ma hanno grandissimi giocatori, è così. Mancherà qualcuno anche a loro, ma anche con delle assenze saranno comunque forti".
Con l'Inter in corsa su tre fronti pensate di avere la mente più libera rispetto al Milan?
"Penso che per noi sia un vantaggio essere ancora in corsa su tutti e tre i fronti. Un vantaggio piccolo, ma penso che lo sia. Potremmo fare un paragone con l'Arsenal che in 4-5 giorni ha visto volare tutto via. È difficile, bisogna restare concentrati. Non è detto che si è più liberi, ma qualcosina che ti dà una marcia in più c'è".
Una settimana di preparazione con tanti giocatori assenti per gli impegni con le rispettive nazionali che incognite vi crea?
"È capitato spesso, non è la prima volta che ci troviamo ad essere in pochi ad allenarci prima di una partita così importante. È successo anche l'anno scorso: ricordo che eravamo tornati un giorno prima rispetto alla Juventus che affrontavamo nella giornata successiva di campionato. Tanti viaggi, Argentina, Brasile, ma ripeto, i grandi campioni - come definivo Sneijder poco fa - sanno
adattarsi anche a queste situazioni".
Pesa più l'assenza di Lucio o di Zlatan Ibrahimovic?
"Dico sempre che quella che pesa di più è quella del mio compagno, dico sempre Lucio. È un grandissimo giocatore, è tornato al top e ad essere decisivo. Ci mancherà, certamente, ma abbiamo le qualità, abbiamo il gruppo che può sopperire a questa mancanza. Ibrahimovic? Meglio che non ci sia, per tagliar corto, dico che è meglio che non ci sia".
L'importanza che riveste Samuel Eto'o nella stagione attuale è paragonabile a quella di Milito lo scorso anno?
"Quest'anno, Eto'o è fondamentale. Non voglio fare paragoni con il Milito dello scorso anno perchè si arriva in cima tutti insieme. Sono stati entrambi fondamentali per il gruppo, per la squadra, per i risultati. Mi auguro che Diego, che vedo tutti i giorni e vedo quanto impegno ci metta e quanta voglia abbia di giocare, ritorni presto. Attaccanti come lui devono segnare reti "pesanti", ma il lavoro paga sempre e sono convintissimo che segnerà un gol importantissimo".
Leonardo a chi assomiglia?
"Può avere qualcosina di Mancini e Mourinho, ma lui ha un grandissimo carattere, tanta voglia, tanta allegria, un ottimo rapporto con i giocatori. È difficile non dare tutto per un allenatore come lui".
Leonardo è sempre così tranquillo, c'è mai stata qualche strigliata negli spogliatoi?
"Certo che si (ndr.: ride), c'è stata ma non vi dirò quando. È capitato due o tre volte e in quelle occasioni è venuto fuori un Leonardo diverso, tornato però subito il vecchio Leonardo".
C'è un compagno che la sta sorprendendo particolarmente?
"Tante conferme e parlando dei nuovi arrivi, posso dire che Kharja già lo conoscevo, Pazzini l'ho ammiro tantissimo, ma quello che mi ha sorpreso più di tutti è stato Andrea Ranocchia, un grande grandissimo giocatore".
C'è il rischio che l'Inter sia già distratta dallo Schalke durante il derby?
"Pensiamo allo Schalke, ma non è una distrazione. Ora giocheremo subito, poi martedì arriverà in fretta...non ci sarà il tempo di pensare alla partita di Cahmpions".
Dopo tutte le partite che avete giocato tra la scorsa e l'attuale stagione, non vi sentite mai stanchi?
"Ogni tanto arriva lo stress tipico dei giorni antecedenti alla partita e che ti porta a dire a te stesso "non ce la faccio più a sopportare la pressione dei match, dei punti, l'obbligo della vittoria e pensi no, non ce la faccio, ne ho abbastanza". Ma poi, quando scendi in campo cambia tutto, è quell'adrenalina che ci tiene in vita".
Da qui alla fine del campionato c'è qualche partita che vi preoccupa di più o sono tutte complicate allo stesso modo?
"Qualsiasi partita da adesso in poi può creare dei problemi. Ricordo dieci o dodici anni fa, quando ero alla Lazio: abbiamo perso nelle ultime tre giornate, poi l'anno dopo abbiamo vinto con la Juventus che era a nove punti di vantaggio a cinque giornate dalla fine. Nel campionato italiano può succedere di tutto".
Il discorso scudetto riguarda solo Milan e Inter o è aperto anche alle altre due inseguitrici?
"Anche Napoli e Udinese sono in corsa. Anzi, ci tengo a fare i complimenti a queste due squadre, che sin dalla prima giornata stanno giocando davvero bene. Non hanno paura, hanno dei grandissimi campioni, sono sempre al top della forma fisica. Tanti complimenti allo staff di entrambe e ai giocatori".
Oggi c'è il rimpianto di quello che avete lasciato per strada in termini di punti tra ottobre e novembre?
"A una grande squadra può capitare un periodo di maggiore crisi, ultimamente è capitato anche al Milan. C'è quel mese che ti porta via un po' di concentrazione, un po' di punti e puoi sbagliare obiettivo. La nostra fortuna è stata quella di aver avuto ancora tanto tempo davanti a noi per provare a recuperare i punti persi".
Sabato, l'Inter scenderà in campo sapenso di poter contare su 2 risultati su 3?
"In un derby, inizi sempre pensando di vincere, poi vedi come va la partita: se è il caso di spingere di più e vincerlo o se è il caso di coprirti maggiormente in difesa, temporeggiare e portare a casa un punto. Ma, pensandoci, in un derby non puoi mai fare questo tipo di calcoli".
Che Inter vedremo in campo ad inizio partita?
"Cercheremo di aggredire subito i nostri avversari e di farci sentire. Il Milan farà lo stesso, vedremo chi mollerà per primo".
C'è un giocatore che toglieresti al Milan?
"No, il derby è più completo e bello se ci sono tutti".
La promessa di Dejan Stankovic per il derby?
"Non faccio promesse per il derby. Posso solo dire che ho tanta voglia di giocarlo, ma ho anche tanta voglia di vincerlo".
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