Dalle colonne della Gazzetta dello Sport,  l'ex attaccante Julio Cruz analizza il suo ottimo trend  contro la Juventus: "Fra Inter, Bologna e Feyenoord, alla Juve avrò segnato 9 o 10 gol in carriera", spiega l'ormai talent scout.  Fu lui l'ultimo nerazzurro ad essere protagonista in una vittoria a Torino: "Io che salto su Birindelli, colpo di testa a incrociare, Buffon battuto. E uno a zero per noi. Ricordo tutto di quel match, ma anche di un altro del 2003, due gol miei".

Ma come si batte la Juventus? "I giocatori - racconta Cruz - devono sapere che stanno giocando un derby: ci vuole grinta e concentrazione, ogni situazione da gol deve trovarti pronto, devono mettersi in testa che si tratta di un’opportunità unica, perché se vinci vai a meno uno, tutto si riapre e l’autostima s’impenna. Un po’ come successe a noi nel 2003. Non eravamo in un grande periodo, ma sapevamo che sarebbe stata un’occasione importante per dare un segnale: non vincevamo là da 11 anni, finì 3-1 per noi. Ecco, i nerazzurri di oggi devono avere la stessa scrupolosità e la medesima cura dei dettagli che mostrammo noi sia nel 2003 e sia nel 2005. Soltanto così possono vincere".

Su chi può segnare: "Io vorrei che l’Inter vincesse, con gol di chi non so...Ma se devo proprio scegliere sto con chi fa il centravanti oggi, quindi Diego Milito. Cassano è un grande acquisto, finora sta rendendo tanto poi chissà... L’Inter deve pensare a una cosa: l’occasione è unica,ma anche non decisiva, nel senso che potrebbe anche perdere ma nessuno può dire e sapere che poi alla fine non vada a vincere lo scudetto. La Juve è imbattuta da una vita (49 gare, ndr) ma prima o poi una flessione potrà anche averla, magari con l’Inter. Pirlo? E' un grandissimo", conclude Cruz.

Sezione: FOCUS / Data: Sab 03 novembre 2012 alle 10:12
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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