Ospite in diretta sulla pagina Instagram 'Goalkeepermaniaofficial', Emil Audero ha ripercorso la sua prima stagione all'Inter, guardandola dal punto di vista tecnico del ruolo del portiere. Prima, però, un accenno alla cavalcata scudetto: "Sto bene, il grosso è stato fatto - le sue parole -. Secondo me quest'anno è stata fatta un'annata simile a quella del Napoli dell'anno scorso, dominata. Abbiamo vinto il campionato con giornate d'anticipo, avevamo l'impressione che avremmo vinto lo scudetto. Nel periodo in cui tutti si aspettavamo qualche passo falso, tra gennaio e febbraio, l'Inter ha vinto con Fiorentina, Roma e Juve. Insomma, abbiamo continuato a vincere dando la mazzata al campionato. Ci sono state vittorie sporche come col Verona e a Udine, ma abbiamo fatto davvero molto bene. Ho visto tanta qualità in squadra, quando è così è bello essere in certi contesti. Il gruppo è forte ma soprattutto unito, questo è stato un po' il segreto di questa annata. Vincere aiuta a vincere, il gruppo era composto da gente che si conosceva da anni, i nuovi hanno dato e non tolto dal punto di vista tecnico e morale". 

Ti sei allenato con un preparatore dei portieri tra i più bravi, come ti sei trovato?
"Ho trovato Spinelli e Zappalà che sono riusciti a trovare un'ottima quadra, un metodo di lavoro che ha portato risultati. Io, Sommer e Di Gennaro abbiamo trovato dei benefici, quindi l'abbiamo portato avanti. La gestione che ha un portiere da Inter non può essere paragonato a un portiere di media-bassa Serie A. L'Inter ha subito poco in stagione, le richieste erano di un portiere pulito, preciso, che non facesse chissà che cosa. Un portiere che sapesse gestire i momenti di tensione come ha fatto Yann, il gioco coi piedi... Poi ognuno ha le sue caratteristiche".

E' un peccato vederti a mezzo servizio, ma sei riuscito comunque a migliorare.
"Sì, è normale. Per quanto riguarda i portieri, la condizione psico-fisica è importante. Magari stavo tanto tempo fermo dopo una partita, avevo l'allenamento come valvola di sfogo. Non è facilissimo, ma allenarsi con gente di grande qualità aiuta ad approcciare meglio la partita. Dall'esperienza all'Inter, mi porto dietro il saper stare in una grande squadra". 

Sommer ha una comprensione del gioco fuori dal comune.
"Yann è un portiere di assoluto rispetto, e mi tengo basso. E' da tanti anni che gioca in Nazionale, ma comunque per club di media-alta fascia. La Champions per lui è quasi la normalità, l'esperienza che ha raccolto durante gli anni è molto importante. Poi lui ha saputo lavorare sui difetti come l'altezza allenando la reattività. Particolari che si vedono analizzando il suo campionato. Ha lavorato bene sulla gestione con i piedi e sulle parate non impossibili ma eseguite bene. E' normale che avere difensori forti aiuta, gli straordinari li ha dovuti fare in 4-5 partite. E' uno che secondo me arriva a 35 anni non in una fase calante, ma, anzi, può ancora dare tanto. Ha una gestione ottima del corpo, fisicamente non sembra abbia l'età che ha".

Tu dove puoi migliorare?
"Io ho cercato di migliorare nella gestione con i piedi, cercando sempre di abbinarla alla richiesta della squadra". 

Qualche tempo fa dicesti che avresti rubato l'attacco palla a Meret?
"Alex viene da un certo tipo di scuola, ha sempre avuto naturalezza nel farlo. Va allenata con criterio, non è automatica". 

Sezione: Focus / Data: Mer 22 maggio 2024 alle 22:04
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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