Nella sua decennale carriera, tra Spagna, Grecia, Italia, San Marino e Stati Uniti, Fernando De Argila ha allenato centinaia di calciatori. Tra questi chi merita sicuramente una menzione particolare è il futuro nerazzurro Stefano Sensi. Il motivo è semplicissimo. Il mister iberico lo ha avuto sotto la sua guida sia alle giovanili del Cesena sia in Lega Pro quando, tra lo stupore generale, non solo lo lanciò tra i professionisti, ma lo nominò pure capitano della squadra di San Marino. Tra aneddoti, ricordi e speranze per il futuro, l’esperto mister, in esclusiva per FcInterNews, delinea il quadro del suo pupillo.

Dove sta lavorando attualmente?
“In Florida. Sono la guida tecnica della seconda squadra dell’Orlando City, in USL1. Va bene, lavoriamo con i ragazzini molto giovani. Le altre squadre schierano atleti più grandi, ma così prepariamo al meglio i nostri tesserati”.

Come ha fatto con Sensi del resto. Com’era da giovane?
“Molto tranquillo. Umile. Non dava mai problemi, né faceva il fenomeno o lo sborone, nonostante fosse più bravo degli altri. In campo si allenava, fuori guardava tutte le partite per migliorarsi. Lo conosco da quando aveva 15 anni. E subito capii che sarebbe diventato un calciatore professionista”.

Lei lo avuto nella Primavera del Cesena e in Lega Pro al San Marino.
“Esatto. Dagli Allievi l’ho portato nella categoria superiore. Poi con Luca Mancini l’ho portato dietro in Lega Pro”.

Con la fascia sempre al braccio.
“Giusto. Stabilii che lui dovesse essere il capitano della Primavera dei romagnoli. E presi la stessa decisione anche per la prima squadra del San Marino. Successe un casino, guardi. Tutti a domandarmi il motivo di quella scelta. E la mia risposta era sempre la stessa. Ha 18 anni ma è il più forte di tutti. Cosa c’è di così strano? Cosa dovrei fare? In Italia i vecchi, in ogni ambito, comandano sui più giovani. Che ne so, in una farmacia ci sono padre di 80 anni e figlio di 50. Secondo lei chi comanda? Sempre il babbo, sicuro. Io intrapresi una strada inusuale. Diedi a Stefano la casacca numero 10 e la fascia. Per me era il più bravo, con una grande personalità. E sono sicuro che tale responsabilizzazione lo ha aiutato nella sua maturazione”.

Lei ha speso poi fin da subito parole al miele per Stefano.
“Dichiarai che a 17-18 anni per me era più forte di Xavi e Iniesta. Ha sempre avuto qualità eccezionali, non solo calcistiche a livello tecnico. Già allora leggeva perfettamente la partita. Sapeva quando accelerare, quando addormentare il gioco. Era diverso rispetto a tutti gli altri. Se avesse fatto parte della Cantera del Barça sarebbe esploso ben prima”.

Adesso va all’Inter, il suo primo top club.
“Sono molto contento. Sicuramente è pronto, anzi lo era già prima. Io ho sempre creduto in lui e nelle sue qualità. Per prima cosa dovrà guadagnarsi la titolarità con i nerazzurri. E dopo prendersi un posto fisso in Nazionale. Dipenderà da lui e dal campo. Per me può diventare uno dei migliori giocatori italiani”.

E con quel paragone con Xavi e Iniesta i tifosi nerazzurri possono sognare in grande.
“Per me sì, ha le peculiarità per diventare uno dei migliori a livello globale. Poi molte componenti influiscono sulla carriera di ogni professionista. Ma adesso finalmente firmerà per un top club. Con Conte crescerà ancora tantissimo, confido molto nel lavoro del mister salentino. Potrà fare un ulteriore salto di qualità. Sicuramente è quello che gli auguro e che gli dirò quando lo sentirò nei prossimi giorni per fargli i complimenti”.

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 29 giugno 2019 alle 11:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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