Se l’Inter vuole veramente tornare in corsa per la vittoria dello Scudetto non più sbagliare.

I bonus per i nerazzurri sono terminati. E ora serve fare filotto. Una striscia vincente per mettere nuovo fieno in cascina e cementare le vecchie/nuove certezze arrivate dopo il doppio confronto col Barcellona. 

A proposito di Champions, complimenti a Lautaro e compagni. Se analizziamo l’ultima partita del Camp Nou e quella della precedente settimana di San Siro, i vice campioni d’Italia meritano di essere davanti ai blaugrana in graduatoria. Xavi può protestare, piangere, rammaricarsi, suonare l’ukulele (magari, dopo essere stato tra i più forti calciatori del mondo, potrebbe scoprire di avere un ulteriore talento nascosto) o quello che vuole, ma la verità è semplicemente che la Beneamata è stata superiore ai catalani. E nonostante un rosso enorme non ravvisato da arbitro e VAR per Dembelè (questo sì che è forse il più grande abbaglio della storia della Champions League) i ragazzi di Inzaghi sono tornati a casa con un risultato più che positivo. Siccome però il vero tifoso nerazzurro sapeva perfettamente che l’Inter potesse trionfare in Spagna, ma ora teme pure, non per razionalità, ma proprio per la pazzia intrinseca del club di Viale della Liberazione, che possa incepparsi contro il Viktoria Plzen, serve che la gara contro i cechi venga disputata come se fosse la partita della vita. Per evitare poi di dover eventualmente per forza vincere a Monaco di Baviera, dove tra l’altro tutto è davvero possibile. Prima però c’è la Fiorentina, in trasferta. Una di quelle gare sempre ostiche, contro un avversario più forte di quanto dimostrato sul verde.

E qui si deve vedere la grande squadra. Quella che ha capito per davvero tutti i propri sbagli. E ora vuole tornare prepotentemente alla carica per iscrivere nuovamente il suo nome tra le pretendenti per il Tricolore.

Se fosse Inzaghi, chi sbaglia sabato sera, non gioca poi in Champions. Nella gara in cui probabilmente rivedremo, almeno per uno spezzone, Romelu Lukaku. Con lui in forma sarà tutta un’altra storia. Ed è questo il punto sul belga. Non serve a nulla che venga convocato per fare una gita, sedersi in panchina e poco più. Firenze è stupenda, una della città più belle del mondo. Ma probabilmente oggi, per il meglio dell’Inter, di Romelu e dei suoi tifosi, è meglio che Big Rom si alleni ad Appiano senza recarsi in Toscana con i compagni. Se il percorso passa da un allenamento in più e da una presenza in meno, che sia così. Pronti poi per ammirare, si spera presto, il 90 nerazzurro in tutta la sua possenza.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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