Torino, Lisbona, Napoli. No, non si tratta di un itinerario turistico organizzato da un tour operator o da un'agenzia viaggi per visitare la Mole Antonelliana, Praça do Comércio e Piazza del Plebiscito o per assaggiare Vitel tonné, Pastel de nata, pizze e babà, ma delle tappe a cui è costretta l'Inter a cavallo tra gli ultimi due mesi del 2023 in una settimana di fuoco. Tre trasferte toste e importanti tra campionato e Champions League, cominciate domenica 26 novembre, proseguite nella notte del Da Luz del 29 e che si concluderanno questa sera con il big match all'ombra del Vesuvio. Un appuntamento in cui l'Inter, dopo due pareggi consecutivi, spera di ritrovare tre punti e primo posto.

I pari con Juventus e Benfica hanno portato un punto in campionato e uno in Champions, son state partite completamente diverse l'una dall'altra ma hanno un punto in comune: la reazione. Allo Stadium, dopo la rete di Vlahovic, all'Inter son bastati pochi minuti per bucare la difesa di Allegri con il solito Lautaro, agganciando un 1-1 che - a differenza di quanto si è detto nel day after - andava meglio ai nerazzurri che ai bianconeri, padroni di casa e 'obbligati' a non far scappare il Biscione in vetta. Se c'era una squadra che aveva il dovere di vincere era la Juventus, mentre all'Inter poteva andare bene anche un pari in trasferta, su un campo difficile, contro una diretta rivale e, oltrettutto, con due terzi della difesa titolare ai box (Bastoni e Pavard) e tanti giocatori spremuti dalle Nazionali (italiani in pole). Conservando i due punti di vantaggio sulla seconda, che sarebbero potuti diventare cinque in caso di blitz esterno. 

Al Da Luz, con una squadra completamente ridisegnata dal turn over e 8 cambi nell'undici iniziale, l'Inter ha invece approcciato malissimo una gara a cui aveva poco da chiedere, visto che dall'immediato post-qualificazione si sa che sarà lo scontro diretto di San Siro contro la Real Sociedad a risultare decisivo per il primo posto nel girone. Diverso lo stato d'animo del Benfica, chiamato a vincere per tenere un piede in Europa e partito subito fortissimo con l'hat-trick dell'ex Joao Mario che ha portato alla seconda reazione nerazzurra nel giro di pochi giorni. Questa volta da 3-0 a 3-3, con un primo tempo da dimenticare e un secondo da incorniciare. 

Questa sera arriva la prova del 9, che è anche il numero di maglia di Osimhen, pericolo numero uno del Napoli campione d'Italia in carica ora finito nelle mani dell'ex Mazzarri, uno dei tecnici meno amati della storia recente dell'Inter (soprattutto per lo sgarbo fatto a capitan Zanetti nell'ultimo derby in carriera). Adesso l'Inter è chiamata alla terza reazione del tour, a questo giro già prima del fischio d'inizio. Perché questa volta, dopo la vittoria della Juve a Monza, c'è in ballo una vetta da riconquistare. Nella tana dei campioni in carica. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 dicembre 2023 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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