Il titolo è volutamente provocatorio. Ma dietro ci sono analisi e pensieri che una volta espletati e sviluppati non faranno nemmeno arrabbiare più di tanto gli amici rossoneri (sperando che non si fermino al titolo, ma leggano tutto l’editoriale). L’Inter contro il Milan ha giocato benissimo. Mettendo nell’angolo dal primo (anzi dal quarto minuto, serve precisione, altrimenti Pioli potrebbe ribattere) al novantesimo i propri avversari. I nerazzurri contro il Diavolo, risultato a parte, hanno sempre dato la sensazione di una superiorità netta. Dell’essere sempre dentro alla partita, di avere il fuoco dentro e quella concentrazione determinante per raggiungere grandi traguardi.

Contro la Real Sociedad non è stato assolutamente così. L’approccio è stato molle, probabilmente alcuni calciatori (vedi Bastoni) erano stanchi per i vari impegni ravvicinati delle ultime settimane, altri semplicemente non hanno azzeccato la serata. Se non entri in campo nel modo giusto, è poi difficilissimo recuperare, sia dal punto di vista del risultato – perché poi sul verde la paghi -, che su quello mentale. La verità è che all’Anoeta è andata di lusso all’Inter. La Real Sociedad ha colpito due legni, Sommer ha salvato il risultato sull’1-0 per i baschi e per gran parte dell’incontro – quasi tutto a dire il vero – i vice campioni d’Europa sono stati in balia degli avversari. Il pari di Lautaro vale quindi oro colato. Porta un punto a Milano e ne toglie 2 a Kubo e compagni, a cui vanno comunque sinceri complimenti e applausi.

E allora ecco che da San Sebastian mister Inzaghi deve tornare felice per l’1-1 finale, proprio per come sono andate le cose, ma incazzato con i suoi ragazzi, mancati nell’atteggiamento e in campo. Non esistono partite semplici. Capisco benissimo che gare come il derby si preparino da sole, nel senso che gli stimoli e la fame di vittoria siano consequenziali alla maglia indossata (poi puoi vincere, pareggiare o perdere, ma è naturale che tutti diano tutto, altrimenti sarebbe preoccupante e non da professionisti). Ma per essere un top team a livello mondiale, lo stesso deve valere anche contro la Real Sociedad in Champions League. O contro l’Empoli in Serie A.

Perché, purtroppo per i nerazzurri, non si può giocare sempre contro il Milan.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 settembre 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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