Tra un Peter Pan e un Extraterrestre, tra un’Isola che non c’è e un Pianeta forse irraggiungibile. 
Di sicuro, la meta che vuole raggiungere l’Inter non è assolutamente vicina e priva di ostacoli. Chi pensava che con l’avvento di Mr. T(ycoon) la strada verso il ritorno tra le grandi fosse in discesa dovrà aspettare: il percorso è lungo e difficoltoso.  Le gare di Trieste, Torino, Bergamo, Bologna e l’ultima al Meazza con la Doria sono lì, pronte a testimoniare che la coperta è troppo corta.

Siamo in pieno inverno e il rischio congelamento è molto alto: la Juventus corre e ha già iniziato la sua fuga, con Roma e Napoli, e forse anche Fiorentina, che sembrano più attrezzate del Biscione. Loro, al momento, non hanno freddo nonostante il periodo, lassù si sta bene con Tevez, Totti, Higuain e Pepito Rossi che riscaldano l’ambiente. 
Palacio, tutto solo, sta facendo altrettanto ma sono fisiologici dei periodi di stanchezza come nell’ultimo mese. Lo Stakanov con la treccina non può segnare sempre e ha bisogno di un aiuto. Milito e Icardi stanno recuperando, Belfodil sembra ancora abbastanza misterioso nonostante si sia sbloccato. A gennaio c’è bisogno di un attaccante di un certo peso, come ha chiesto Mazzarri a Thohir, che possa dare una mano subito a Palacio. Lavezzi, Jovetic, Dzeko, Osvaldo, sembrano un po’ fuori portata ma sono nomi che fanno sognare. L’importante è che non ci si rifugi ancora su un Rocchi qualsiasi perché bisogna pensare anche al futuro.

Giusto guardare il fair play finanziario, risanare le casse per avere una società sana, ripianare i debiti, il tifoso interista da qualche anno l’ha capito. ET non è arrivato in veste di rivoluzionario, come il suo soprannome potrebbe suggerire, ma per programmare, stabilire, ideare, progettare. Serve una bella coperta calda per passare l’inverno ma qui nasce un’ulteriore considerazione: che mercato sarà? Superfluo ribadire che Thohir non ha intenzione di catapultarsi sul mercato come uno sceicco qualsiasi. L’indonesiano, anche negli acquisti, vuole usare parsimonia e sembra che possa fare uno strappo alla regola solo in caso di autofinanziamento.

Guarin, Kovacic, Handanovic, Juan Jesus, Ranocchia? Tanti sono i gioielli di casa Inter dati per partenti nelle ultime settimane. L’Inter non ha bisogno di vendere ma non chiude le porte a eventuali cessioni di pezzi pregiati. Saranno valutate offerte interessanti in uscita, mentre in entrata saranno portate a termine trattative per giocatori ritenuti assolutamente utili alla squadra, potenziali titolari, come dichiarato dallo stesso Presidente nerazzurro. Una sorta di autofinanziamento? Non proprio, ma quasi…

La coperta dovrà essere costruita e valorizzata nel tempo, perché il progetto consiste proprio in questo e tutto passa per l’accesso all’Europa. Non quella meno importante, ma quella dei grandi, troppo importante per prestigio, vetrina, fama e soprattutto aspetto economico. Ora però l’Inter non sembra pronta, serve qualcosa e sarà proprio l’imminente mercato di gennaio il primo crocevia di questo lungo ed appassionante percorso: gennaio comincerà a stabilire se questa Inter dovrà congelare oppure… scaldarsi per l’Europa, ma quella che conta, un Pianeta non così irraggiungibile.

Mr. T intanto, davanti alla tv dall’altra parte della Terra, sta per conoscere Peter Pan, più che mai pronto a fare il suo ritorno a San Siro come dimostrano le perle a Napoli e Bologna. Cassano vuole sfruttare la scia di Mihajlovic ma si ricordi che non ha niente da dimostrare, l’ha fatto benissimo l’anno scorso e avrebbe potuto benissimo ripetersi quest’anno. Ce ne fossero in giro di coperte come lui.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 dicembre 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
vedi letture
Print