Le amichevoli estive devono sempre essere prese con le pinze. Il risultato conta davvero poco-niente (chiaramente è meglio vincere 4-1, piuttosto che perdere 1-4), ma quel che davvero è importante è il vedere giocatori vogliosi di mettersi in mostra, trame di gioco interessanti, una condizione fisica migliorabile che però faccia intuire come quando ci si giocherà un qualcosa nelle partite vere, sarà la tua squadra a mettere sotto gli avversari (non l’opposto) e così via. Ecco, a Lugano si sono potute apprezzare tutte queste caratteristiche.

Nonostante infatti gli svizzeri fossero (e siano) molto avanti con la preparazione rispetto ai nerazzurri (avendo incominciato il 15 giugno, col campionato che partirà questa domenica) la differenza non si è minimamente vista, anzi. Con l’Inter che attraverso le qualità dei singoli e azioni corali di rilievo ha messo sotto i propri avversari.

Non mi importa del poker rifilato agli elvetici. Ma sottolineo due grandi parate di Handanovic o l’abilità con i piedi di Onana. L’affidabilità di D’Ambrosio, la corsa di Bellanova, l’ordine di Mkhitaryan, la classe assoluta di un campioncino come Asllani, la cattiveria sotto porta di Lautaro (che ha giocato giustamente con una abnegazione pari ad un big match di Champions), la voglia di rivalsa di Correa, con un gol pazzesco e un assist al bacio, come a dire: “Voglio restare qui e far vedere chi sono” o quella del: “Ehi, ci sono anche io” di Valentin Carboni.

Ecco, così fa. E pazienza se alcuni calciatori sembrano impallati o ingolfati, vedi Lukaku o Gosens, è prestissimo e ci sarà tutto il tempo per un “bel voto in pagella”. La nuova stagione sarà complicata, lunga, nuova. Nessuno in realtà sa bene cosa ci si aspetti per via del Mondiale. Forse si disputeranno due tornei distinti in uno stesso campionato, sicuramente ci sarà un richiamo della preparazione.

Non credo esisteranno titolari e riserve, perché è semplicemente impossibile giocare ogni tre giorni novanta e passa minuti per più mesi di fila. Però, come si è visto nella passata stagione, sarà fondamentale la brama di conquistare trofei. Il desiderio di essere i più bravi di tutto. L’ambizione dell’arrivare subito alla seconda stella. I rivali non mancheranno, questo è sicuro. Oggi poi le rose non sono ancora complete, per cui questo o quell’acquisto potrà spostare giudizi e aspettative.

Ma quello che non deve cambiare, in ogni caso, è il voler perseguire l’obiettivo di competere per diventare campioni d’Italia. Testa, mentalità, gambe, corsa, tecnica, sogni: tutto può essere fondamentale. L’inizio è stato più che incoraggiante, guai a sedersi.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 15 luglio 2022 alle 00:04
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print