E' sabato 29 agosto quando l'Inter annienta il Milan nel derby con un secco quattro a zero, ed agita il campionato con un risultato che funge da autentico spauracchio. E' domenica 30 agosto, tardo pomeriggio, quando Diego e Felipe Melo costruiscono la vittoria per 3-1 della Juventus in trasferta contro una Roma carica, ma non abbastanza per fermare la banda Ferrara. Botta e risposta, la Juve è a punteggio pieno, l'Inter è dietro di due punti a causa del pareggio alla 'prima' col Bari, ma il campionato sembra già entrato nel vivo: saranno bianconeri e nerazzurri, a meno di clamorose sorprese, a contendersi quest'anno lo scudetto.
Dal punto di vista bianconero, la situazione è entusiasmante: la squadra gira bene, il mercato è stato orchestrato nella maniera migliore, con una rosa completata da arrivi importanti, tra giocatori di grandissima qualità (Diego), mediani di quantità assoluta (Felipe Melo), e una difesa rimpolpata tra giovani emergenti (Càceres) e uomini navigati (Cannavaro e Grosso). Le prime prestazioni sono incoraggianti, la voglia di vincere si tocca con mano: in ogni intervista, gli uomini bianconeri ribadiscono di avere fame di vittorie, c'è l'assoluto bisogno di alzare un trofeo al cielo che manca ormai da troppo tempo. Questo stimolo, però, potrebbe anche ritorcersi contro l'unidici bianconero: avere troppa pressione può essere negativo, e dovrà essere abile Ciro Ferrara a tenere la squadra con i piedi per terra, lavando in casa i panni sporchi e gestendo bene equilibri ben precisi nello spogliatoio. Già, il tecnico napoletano, alla prima esperienza da allenatore, si trova già fra le mani uno squadrone con il quale non può fallire: riuscirà l'uomo di fiducia di Marcello Lippi a tenere in mano la situazione per tutta la stagione, che non sarà tutta rose e fiori ma vedrà anche la Juventus alle prese con momenti difficili? Sappiamo del grande carattere di Ciro, ma a volte la sola fermezza non basta. Potrebbe essere l'esperienza mancante a tradire Ferrara ed i suoi uomini, ma questo lo decreterà solo il tempo: per adesso, in casa bianconera le cose vanno bene, ma lasciare fuori Del Piero può creare qualche frattura nello spogliatoio, essendo questo l'anno del Mondiale: subito lavoro, dunque, per Ciro Ferrara, vedremo come se la caverà.
Intanto, l'Inter lavora tranquilla. In casa nerazzurra, l'entusiasmo è alle stelle dopo la vittoria nel derby, la squadra ha prontamente riscattato il passo falso all'esordio contro il Bari con una prestazione maestosa, ma proprio quei 90 minuti di livello astronomico potrebbero tradire la banda Mourinho: d'accordo, ci vuole senza dubbio convinzione nei proprio mezzi, ma anche ferma umiltà, fondamentale per trasformare anche le partite non di cartello in gare importanti, insomma per evitare una nuova Bari: l'impegno con il Parma del 13 settembre sarà subito importante proprio per valutare se gli uomini di Mourinho hanno trovato una perfetta quadratura del gioco e della mentalità. Nell'arco della stagione, peseranno ovviamente gli impegni in Champions League: scongiurando l'ennesima delusione europea, si spera che con gli arrivi illustri di quest'anno la squadra vada il più avanti possibile, e la stanchezza si farà sentire: palla a Mourinho, dunque, che dovrà essere abile a gestire per bene il turnover con gli uomini che ha a disposizione, in particolare nel mese di gennaio, quando mancherà Samuel Eto'o. Probabilmente, Moratti gli regalerà Goran Pandev per sostituire il camerunense, destinato alla Coppa d'Africa, e lo Special One dovrà fare del suo meglio per gestire nella maniera migliore ogni singolo giocatore, soprattutto in quel periodo quando la Champions entrerà nel vivo. La rosa, però, è attrezzatissima, e per il momento non c'è nessuno 'scontento' nello spogliatoio nerazzurro: Mou dovrà continuare così, tutti sanno di poter trovare spazio se daranno il massimo ogni giorno. Anche per i nostri beniamini, però, non sempre sarà tutto rose e fiori, e quindi sarà necessario dimostrarsi grande squadra anche nei momenti difficili, ma lo spirito di gruppo non manca, già l'anno scorso si è capito che questi ragazzi sanno affrontare al meglio i momenti difficili: speriamo che sapranno ripetersi.
Chi la spunterà, dunque, alla fine? Impossibile saperlo, adesso ci sono pochi elementi per stabilirlo, ma a mio avviso c'è un fattore che potrebbe rivelarsi fondamentale in ottica tricolore: si tratta dell'esperienza di Mourinho, della sua capacità di gestire il gruppo di giocatori ma soprattutto il gruppo di uomini, tanto che questa sua abilità nel rapporto personale con i ragazzi lascia ancora ricordi più che positivi dalle parti di Londra, Stamford Bridge. Certo, Ferrara potrà 'giocare' sulla sua grande amicizia con i calciatori, ma, per come la vedo, solo questo non basterà. Tra qualche mese, probabilmente, ne sapremo di più, si saranno delineate già diverse situazioni, ma una cosa è certa: chi la spunterà, avrà fatto davvero un lavoro special...
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