L'importante è stare dove una squadra e una società come l'Inter debba stare. Ossia in lotta per conquistare titoli. Quindi l'importante è partecipare, ma a differenza del celeberrimo assunto del barone De Coubertin, poi bisogna tentare di vincere. La Beneamata ha le mani in pasta in tre competizioni: prima in Campionato, agli ottavi di Champions League con ottime possibilità di accedere ai quarti e in semifinale di Coppa Italia dove ad aprile troverà il Milan in due derby che già accendono l'attesa della gente.

Il divano non è cosa per i giocatori in maglia nerazzurra, lo è solo per quei tifosi che non sempre hanno la possibilità di recarsi allo stadio. Solo per questo andrebbero amplificati gli elogi per questo gruppo di lavoro che, nonostante infortuni e carta di identità che inizia a pesare per alcuni pilastri della squadra, ha deciso di non lasciare nulla di intentato per ononorare la maglia che indossano ogni qualvolta siano chiamati a scendere in campo.

Personalmente ritengo che inizi a stancare il continuo confronto con la scorsa stagione, quella che ha regalato ventesimo scudetto e conseguente seconda stella. Quell'Inter non poteva e non può essere riprodotta tale e quale un anno dopo, anche perché nel calcio sono troppe le variabili che sfuggono a tesi precostituite e, spesso, prive di onestà intellettuale. E poi c'è anche la componente fortuna, o sfortuna, fate voi, da mettere nel conto di una stagione.

Veniamo quindi a fotografare lo stato attuale delle cose. A Napoli l'Inter è stata ad un passo da una vittoria che l'avrebbe proiettata a più quattro dai partenopei. A tre minuti dalla fine lo strappo nerazzurro è stato stoppato dalla rete del subentrato Billing. Risultato giusto, perché nel secondo tempo ha giocato solo il Napoli e l'infortunio di Dimarco, aggiunto all'assenza di alternative sulla fascia sinistra, ha cambiato le dinamiche di una partita che ha visto i nerazzurri più in trincea che all'assalto dell'avversario. Positivo non aver perso, positivo l'orgoglio mostrato da giocatori comunque decisi a superare le difficoltà che presentavano ambiente e squadra locale, anch'essa priva di elementi importanti come Neres e Anguissa.

Poi, a stretto giro di posta, è arrivata la trasferta di Champions a Rotterdam dove il Milan aveva perso nel primo atto dei playoff, prima di essere eliminato dal Feyenoord dopo il pareggio di San Siro. In Olanda la Beneamata, con un Bastoni monumentale nell'inedito ruolo di esterno, ha smentito chi pensava al crollo, vincendo per 2-0 in scioltezza, ipotecando il passaggio ai quarti dove si profilerebbe, salvo ribaltoni, una doppia supersfida con il Bayern Monaco. Putroppo uno Zielinski che ancora non decolla ha fallito il rigore che avrebbe consentito a Simone Inzaghi di effettuare un ampio turn-over per la gara di ritorno in programma martedì prossimo al Meazza, a cinque giorni da un'altra sfida scudetto, questa volta nella tana dell'Atalanta.

Ma intanto, siccome il calendario non concede tregua, questa sera l'Inter scende nuovamente in campo, davanti al suo pubblico, contro il Monza fanalino di coda, come avrebbe detto il grandissimo Bruno Pizzul. Pare chiaro che contro i ragazzi di Alessandro Nesta ci sia un solo epilogo ammissibile, ossia la vittoria. Ma Simone Inzaghi avrà il dovere di far riposare qualche titolare eccellente, magari in attacco, in vista della gara di ritorno contro il Feyenoord. Insomma si balla, a volte appesi ad un cornicione, a volte passeggiando su una corda sottile che sembra sempre sul punto di spezzarsi, ma sempre da squadra che ha voglia di recitare ancora una volta il ruolo di protagonista.

Dopo Rotterdam, in molti si sono divertiti a commentare le tre dita che il mister ha mostrato ad un giornalista che parlava di Inter in corsa per il double. No, l'Inter è in corsa per scudetto, Champions League, Coppa Italia e anche per il Mondiale per Club in programma a partire dal prossimo giugno. Si può vincere tutto, qualcosa o vincere nulla. La corda è sottile e pericolosa. Ma senz'altro più elettrizzante del divano che ospita chi, queste emozioni, non potrà provarle.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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