Gli infortuni non sono mai una bella notizia, che si tratti di un titolare indiscusso, ma anche di un panchinaro, non poter contare sulla totalità della rosa è sempre uno svantaggio per ogni allenatore. Chiaro che se non hai a disposizione l’attaccante principe della Serie A, quello che sposta gli equilibri, ossia quel Romelu Lukaku incubo delle difese avversarie, o uno dei tuoi titolarissimi, vedi Calhanoglu, può essere deleterio. Ma devi cercare di fare necessità virtù. E soprattutto devi provare a trovare le soluzioni migliori del caso. E magari trasformare la negatività in positività.

QqFortunatamente, almeno per quanto riguarda il belga, si intravede il traguardo, tanto che dopo la sosta sarà abile e arruolabile. Sarebbe stato bello affrontare il Derby e il Bayern Monaco con Big Rom, ma ora è inutile piangere sul latte versato. Discorso diverso invece per il turco ex Milan. Devo dire che Mkhitaryan ogni qual volta è sceso in campo mi è piaciuto. L’armeno ha qualità, esperienza, mi sembra un leader silenzioso – oltre che una persona estremamente intelligente ed educata - che fa parlare le sue doti in campo. Un uomo spogliatoio – basta leggere e ascoltare le sue dichiarazioni post Plzen – che potrà essere utilissimo alla causa interista. Detto poi che non sappiamo ancora quando Calha potrà tornare in campo, attenzione però anche ad un altro calciatore, il migliore di tutto il precampionato nerazzurro.

Mi riferisco ovviamente ad Asllani. L’albanese, dopo una preparazione in cui era nettamente l’interista il più in palla, non ha quasi più visto il campo. Certo, il titolare di quel ruolo è Brozovic. E ci mancherebbe altro. Ma Inzaghi, pur ammettendo che lo vede soprattutto come play davanti alla difesa, ha anche dichiarato come il giovane cresciuto a Buti possa tranquillamente agire da mezzala. Ecco, che nessuno abbia paura a gettarlo nella mischia. Quest’anno, a differenza della scorsa stagione, i ricambi all’altezza ci sono, eccome. Forse parlare di due squadre è eccessivo, ma certamente Mkhitaryan e Asllani possono sopperire in e per determinate partite all’assenza di Calhanoglu. Anzi, devono mettere in difficoltà Inzaghi. Prendersi quella casella del centrocampo e cercare di insinuare nella testa del mister piacentino il tarlo del dubbio su un loro minutaggio troppo esiguo. Sulla carta le possibilità ci sono tutte. Come sempre poi sarà il verde il giudice supremo a stabilire la ragione e la verità.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 16 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print