Anche questa volta Romelu Lukaku non si è aggregato al gruppo nerazzurro che si appresta a scendere in campo. Nonostante a inizio settimana ci fossero fondate speranze che il belga potesse partire alla volta di Firenze, ieri è stata ufficializzata la mancata convocazione di un giocatore che manca in campo da ben due mesi. L'infortunio muscolare patito nell'ormai lontano allenamento di fine agosto, è stato serio, molto serio. E l'imponente struttura fisica di Big Rom, ha indotto alla massima prudenza lo staff medico dell'Inter. Guai a rischiare ricadute che potrebbero rivelarsi devastanti per l'Inter e per lo stesso giocatore che, non lo dimentichiamo, vorrà essere anche uno dei protagonisti dell'imminente Mondiale in Qatar.
Nelle dichiarazioni rilasciate ieri al canale tematico, Simone Inzaghi ha parlato di un Lukaku ormai completamente guarito, ma che necessita di recuperare la miglior condizione e quindi, meglio altre ore spese ad allenarsi, piuttosto di un viaggio a Firenze solo per fare numero. La sospirata convocazione dovrebbe (a questo punto condizionale d'obbligo) arrivare in occasione di Inter-Viktoria Plzen di Champions League, in programma mercoledì 26 a San Siro che, ancora una volta, sarà esaurito.
In attesa di Lukaku, l'Inter già da questa sera al Franchi di Firenze dovrà continuare la striscia positiva iniziata con la gara vinta a Milano contro il Barcellona. Quella vittoria, sofferta, ma ottenuta da Squadra, ha guarito la Beneamata che sembrava inspiegabilmente colpita da un male oscuro e irreversibile. Purtroppo le quattro sconfitte messe a referto dopo solo otto giornate di campionato pesano come un macigno per una classifica che ancora non piace a una squadra con le ambizioni dell'Inter. Anche perché, come ha ammesso ieri il mister, davanti corrono e l'inseguimento non ammette altri passi falsi.
Ma l'Inter che ha ottenuto quattro punti contro il Barcellona e che ha battuto agevolmente Sassuolo e Salernitana, ha il dovere di provarci. Ha il dovere di crederci. Ha il dovere di lasciarsi definitivamente alle spalle il periodo in cui in troppi giocavano per se stessi e non al servizio della causa. Ma da questo punto di vista, l'aria sembra sia veramente cambiata. È tornata la Squadra. Scontato affermare che a Firenze non sarà una passeggiata di salute. Guai a pensare che i viola saranno ostacolo semplice da superare solo perché la loro classifica, al momento, li condanni nonostante i buoni propositi di inizio stagione. Ogni partita fa storia a sé e Fiorentina-Inter, a casa loro, è la classica sfida che non tiene conto delle posizioni in graduatoria.
Il Franchi annuncia il sold-out, la Viola cerca la notte di prestigio contro il grande avversario, le motivazioni della squadra di Vincenzo Italiano saranno al massimo e i giocatori di qualità non mancano in riva all'Arno. E la gara di questa sera precede di soli quattro giorni la sfida di Champions che potrebbe regalare una meravigliosa qualificazione agli ottavi con un turno di anticipo in un girone che presentava come competitor squadre come Bayern Monaco e Barcellona. Tutti sulla corda allora, pensando a una cosa per volta. Finalmente Simone Inzaghi ha potuto lavorare con la squadra per l'intera settimana e dai verdi prati della Pinetina avrà raccolto le migliori indicazioni sullo stato di forma dei suoi al fine di mandare in campo la migliore formazione possibile. Da quanto si è capito, però, è che contro la Fiorentina questa sera giocheranno gli stessi, o quasi, che hanno battuto domenica scorsa la Salernitana.
Rimane in piedi il ballotaggio Bastoni/Acerbi in difesa. Per il resto si dovrebbe andare verso la conferma a centrocampo di Calhanoglu regista, con Barella e Mkhitaryan ai lati. Davanti Joaquin Correa sembra in vantaggio su Edin Dzeko e Lautaro Martinez è l'intoccabile per tentare di far male alla difesa della Fiorentina. In porta Onana che questa sera sarà importante per la conquista di un grande risultato. Samir Handanovic ha un dito lussato, ma è partito ugualmente per Firenze perché vuole stare vicino ai compagni in questa tappa fondamentale del campionato. Comportamento esemplare, da vero capitano.
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